Stories of the Bund – Tempo
Saliamo sul taxi, facciamo la stessa strada – lei per tornare a casa, io per andare in albergo. Siamo stanchi, altrimenti forse questo pezzo di strada – prima Shaanxi verso sud, poi Nanjing verso est – ce lo faremmo a piedi come capitava di fare mesi fa insieme agli altri colleghi. Ci raccontiamo le cose che non abbiamo finito di dire a cena, come va le chiedo, e mi risponde non so, sono stanca, mi sa che con la Cina ho finito, è un sacco di tempo che sono qui. Faccio mentalmente i conti, so che non arriva a trent’anni, ripenso a quel “ho finito” e prima mi chiedo cos’ha che non va lei, poi mi chiedo cos’ho io che non va e alla fine, fermi al semaforo di People’s Square, mi sforzo di pensare, di convincermi che non c’è niente di sbagliato, ognuno ha i suoi momenti, i suoi periodi, i suoi piani, le sue stanchezze, e non c’è niente di male a voler staccare la spina per un po’ anche se questo ti porta lontano dal centro del mondo mentre sei ancora giovane, forse è vero che c’è un tempo per ogni cosa – se solo potessimo sapere prima quando questo verrà, o quando finirà.