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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    02/07/2013

    Altra vista

    Filed under: — JE6 @ 13:16

    Arriva un momento nella vita che si diradano i fidanzamenti, i matrimoni, le nascite, i battesimi, e al loro posto arrivano i funerali. L’8 luglio chiude Altavista.

    Paferrobyday

     

    14/02/2013

    10

    Filed under: — JE6 @ 10:05

    E così, ridendo e scherzando (…) l’accrocchio qui fa dieci anni giusti. Quando si dice essere abbastanza pigri da non riuscire nemmeno a smettere le cose di un’altra epoca, camuffandole da vintage.

    31/12/2012

    E con questo, see you soon

    Filed under: — JE6 @ 11:22

    Ognuno ha le sue manie. Io ho quella di scrivere qui: tutto sommato per la società non è particolarmente pericolosa, al massimo aumenta di un cicinin il livello generale di noja e luogocomunismo, cose sulle quali si può chiudere un occhio. Ma come stanno le cose per davvero lo scrive Leonardo, nell’autobiografia del suo blog e nella biografia di questo (e di quei pochi altri ancora vivi):

    Fino a qualche anno fa l’utente-tipo di un blog come questo era un abitudinario, che passava regolarmente 3-4 volte alla settimana, oppure si abbonava ai feed, e poi si leggeva tutto, o quasi. Questi utenti-tipo esistono ancora, però sono in diminuzione; il che dimostra la loro sanità mentale perché sul serio, non ha senso leggere tutto quello che scrivo io. Ogni tanto ne trovo ancora qualcuno che mi dice: ti ho letto per dieci anni, ma adesso non ce la faccio più. Come se il problema fosse che hanno smesso, a me sembra incredibile che siano durati per dieci anni. Io non ce la farei a leggere le opinioni di un tizio per dieci anni. Poi cosa vi aspettate, di andare ancora d’accordo con me? Vi è mai capitato di andare d’accordo con uno per dieci anni? Ma neanche con la mamma. Io per dire il tizio che scriveva i miei post nel 2003 non lo seguirei, anzi scapperei lontano. In effetti questo tipo di lettori-aficionados sta diminuendo, e chi scappa non viene rimpiazzato. C’è un gap generazionale, questo è un blog leggibile credo fino ai nati nell’ottantacinque, chi arriva dopo secondo me vede soltanto una lunga serie di incomprensibili segni neri tra un’immagine e un’altra.
    Invece il nuovo lettore-tipo è un tizio che sta perlopiù su facebook, o su twitter, o su altri social più esotici, e tra un messaggio e una partita a farmville magari si ritrova in bacheca un link che sembra interessante: clicca e si ritrova qui.

    E adesso su, hop hop hop, c’è un Angry Bird che vi aspetta.

    10/05/2012

    “Non sono solo malattia”

    Filed under: — JE6 @ 16:02

    A suo modo è una storia già vista, già sentita. Purtroppo o per fortuna, non so. E però, le storie non sono mai le stesse; e comunque, alla fine, bisogna saperle raccontare. Biccio è un amico, anche se non lo vedo da troppo tempo, ed è uno che quella cosa, raccontare, la sa fare. “Alessandro, una storia italiana” è una piccola, bella cosa di dodici minuti, ce la fate in pausa pranzo, magari vi toglie la fame o vi rovina la digestione, però vi dà parecchie altre cose. Dategli un’occhiata.

    17/12/2011

    Regali fuori stagione

    Filed under: — JE6 @ 10:33

    Che poi, questo è il tempo dei regali. Che fa sempre piacere riceverli, ma un po’ uno se lo aspetta – è Natale. Poi ci sono i regali fuori stagione, quelli che arrivano in un mercoledì di novembre, quelli che escono di sorpresa da una tasca con due righe scritte di corsa sulla carta del pacchetto, quelli che oddio ma perché, ma grazie, ma non so cosa dire. Questo blog è sempre stato figlio e prodotto di regali, da Luca che più di otto anni fa mi scrisse per dirmi che gli avrebbe fatto piacere disegnarmi il template (e ancora mi piace, e resterà lì finché ci sarà questo ammasso di bit), a Andrea che mi portò fuori da Splinder e mi tenne sul suo dominio e poi mi portò su quello attuale, a Giorgio che ci ha messo le mani sopra, che aggiorna le versioni di WP, che mi dice “dovresti fare questo e quest’altro – no, lascia stare, faccio io”, che ha la pazienza silenziosa che solo i montanari sanno avere e si è messo ed ha portato qui dentro l’anno di Splinder che era rimasto fuori come un fratello minore dimenticato in un piccolo cimitero di paese, ha così tanta pazienza che sta ancora aspettando che vada a trovarlo a casa sua a vedere la magnifica stufa creata da suo padre e bere un bicchiere di vino rosso – ecco, sono queste alcune delle piccole cose, le cose gratuite fatte senza un motivo che non sia una strana forma di amicizia, le cose che fanno stare da queste parti senza troppa voglia di scapparne, e quindi niente, grazie, un po’ di tutto.

    23/11/2011

    Enter title here

    Filed under: — JE6 @ 10:57

    Non ho ancora deciso cosa penso della prossima chiusura di Splinder, l’armadio dove stanno conservati i vestitini del primo anno di vita di questo blog. Forse che l’immagine dell’armadio non è quella più giusta, che gli archivi sono come gli album delle fotografie e che molto spesso a guardare come si era si muore dall’imbarazzo e che l’oblio è spesso ingiustamente sottovalutato, non so.

    29/03/2011

    Stanno tutti bene

    Filed under: — JE6 @ 09:23

    Che poi, il problema non è mica la morte dei blog – il problema son quelli che si san solo esprimere in centoquaranta caratteri, e pensano in centodieci.

    17/12/2010

    And… we’re back! PslA strikes again, 2010 release

    Filed under: — JE6 @ 17:00

    Adesso possiamo aspettare il momento in cui il pacchetto verrà  scartato, e chissà  se le piacerà.

    Per saperlo, .

    24/11/2010

    My Own Personal Hornby*

    Filed under: — JE6 @ 08:40

    A volte la vera soddisfazione è trovare qualcuno che parla per te, mille volte meglio di come avresti saputo farlo tu **. Marta De Cinti, su Leftwing.

    * But a lot nicer.
    ** Ah, poi lei ha visto Guzzanti e io il suo cugino spompato, ma mica si può essere d’accordo proprio su tutto.

    17/10/2010

    Comunque

    Filed under: — JE6 @ 19:14

    Sono contento di trovarti anche lì.
    Grazie; ma sono sempre lo stesso, eh.
    Uguale ma diverso.
    O diverso ma uguale.
    Forse, comunque sono contento.

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