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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    30/07/2003

    Filed under: — JE6 @ 11:18

    Di padri e figli (ciao Luca)
    Luca Sofri è del Sessantaquattro, il blog-manager di Squonk è del Sessantasei.
    Il padre di Luca Sofri compirà sessantun anni il prossimo primo agosto (auguri Adriano), il padre del blog-manager di Squonk ne farà settantaquattro verso la fine di gennaio.
    Luca Sofri è un giornalista e blogger, il blog-manager di Squonk è un “marketer” e blogger.
    Il padre di Luca Sofri, negli anni Settanta, era un politico (sebbene di tipo non canonico), ed oggi è un carcerato, un opinionista ed anche un punto di riferimento intellettuale per tante persone. Il padre del blog-manager di Squonk, negli anni Settanta, era un carabiniere che faceva servizio di ordine pubblico in occasione (anche) delle manifestazioni organizzate dal padre di Luca Sofri, ed oggi è un tranquillo pensionato che si trova sulla nave che lo sta portando in Sardegna.
    Il padre e la madre di Luca Sofri, sul finire degli anni Sessanta, si sono separati. Il padre e la madre del blog-manager di Squonk sono ancora marito e moglie, dopo quarantatre anni.
    Luca Sofri ed il blog-manager di Squonk non sembrano avere molti punti in comune, a parte l’essere tenutari di un blog.
    Eppure, a leggere ciò che Luca Sofri ed il blog-manager di Squonk scrivono dei loro rispettivi padri e delle loro storie familiari – anch’esse tanto diverse – sono più simili di quanto sembri. Pare banale. Pare.

    11 Responses to “”

    1. Siddhartha Says:

      A me è piaciuto tantissimo. No, non è così che voglio esprimermi. A me è dispiaciuto tantissimo, ecco.

    2. Shangri-La Says:

      chissa’ se esiste un destino o se siamo tutti portati in giro da un vento dispettoso .. vero’ e’ le nostre vite sono intrecciate .. piu’ di quanto riusciamo a vedere seduti sul nostro ramo ..

    3. blackcat Says:

      Così vicini, così lontani. Ho pensato la stessa cosa, Squonk. Il pezzo di Sofri è semplicemente bellissimo, così come i tuoi, in tema.

    4. Squonk Says:

      Vi invidio…

    5. blackcat Says:

      E perchè mai? Ha a che fare con il tuo post di qualche giorno fa?

    6. utente anonimo Says:

      Invidio la vostra stima che perdura con il tempo, la delusione che non avete ricevuto e per cui purtroppo si va a perdere gran parte di ciò che si è ricevuto nella crescita con gli ultimi anni sbagliati di una vita. Si, tutto si riconduce più o meno al mio post sul ricordo che tento di preservare bello. Ma facendo i conti con la realtà so che non può essere così. Pazienza.

    7. utente anonimo Says:

      Luca sofri ha scritto un pezzo con tutto ciò che ha. La testa, il cuore e anche qualcos’altro. Una sorpresa assoluta. Colpa mia… colpa mia.

    8. utente anonimo Says:

      Bellissimo il pezzo di L.Sofri, bellissimo il tuo parallelismo. Complimenti, Manuele

    9. Aste.Risco Says:

      Altro che banale! Il tuo post è nella sua semplicità profondo da morire!
      Complimenti!

    10. enzzz Says:

      L’espressione “da morire” porta una sfiga tremenda…

      *

    11. Anonymous Says:

      Mio padre in quei tempi era metalmeccanico, indeciso tra PCI e formazioni come Lotta Continua. Anch’io di quell’epoca ho ricordi “da bambino”, e mi avanza quello dei carabinieri affiancati dai fascisti per fare “servizio d’ordine” durante le manifestazioni. Ovvio che a me rimane un imprinting di paura pensando agli uomini in divisa.
      Qualcosa non funzionava, sono d’accordo.

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