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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    08/05/2010

    Bassa velocità

    Filed under: — JE6 @ 19:13

    Riprendo un Intercity dopo tanto tempo e tante – presunte – altevelocità. Ho sempre amato il treno, fin dai tempi dell’InterRail e delle littorine tra Macomer e Iscra. Continua a piacermi il passare tra case in costruzione, campi coltivati, torrenti, colline, stagni; sentire le traversine e il dondolio ipnotico del vagone che ci passa sopra, immaginare la vita che si fa nelle fattorie, avvertire la fitta del ritorno a casa sotto la volta di Milano Centrale. E magari mi sbaglio, ma mi pare che anche la vita dentro questo scompartimento sia più dolorosamente vera di quella che si sposta sul Frecciarossa. Corro sempre, e vengo costretto a una maggiore lentezza: sono a disagio, mentre dovrei godermi tutto questo, il tramonto, il libro chiuso sul tavolino, gli accenti forti che vengono dai sedili alle spalle. E invece.

    Al porto, in gita

    Filed under: — JE6 @ 13:13

    Il lungo semicerchio delle case circonda il porto. Nell’acqua scura galleggia una mela, rossa e gialla, persa chissà da chi. Sale un odore di salmastro mentre sul grande palco si provano i suoni del concerto e i raggi riflettono sui grandi sigari che puntano verso il cielo. Nella sala cento persone brindano e ridono e fotografano come in una gita del liceo fuori tempo massimo. Qualcuno è qui, qualcuno sta da un’altra parte – con la testa o con lo stomaco. Nelle vie strette della città vecchia si spande profumo di incensi da quattro soldi. I camerieri portano il caffé, mentre qualcuno riprende la via verso un treno.