Come il vino
Mi siedo sulla sedia di plastica che riempie metà del balcone della stanza di albergo. Guardo le colline. Sono già stato in questo posto; so che è bello, so che lo sembra. Il verde, le curve dolci, le rocche, le nuvole bianchissime contro il cielo azzurro. E’ che la bellezza sta negli occhi di chi guarda, e adesso mi sembra di vedere un racconto di Stephen King prendere forma; è come se la natura fosse un nostro specchio, o peggio ancora assorbisse i lineamenti degli avventori del bar che sta a fianco della Gina, come fa il vino che si porta dietro e dentro gli aromi della terra dove cresce la vita. Mi pare di vedere una specie di disperazione cattiva e un sentore di morte lontano ma definito. Guardo le ore, mi alzo, sta per iniziare un’altra lunga giornata in mezzo alle dolci colline romagnole.