Sweet Home Teheran
Il tentativo degli studenti iraniani di ribellarsi alla (e liberarsi della) teocrazia che governa il loro paese andrebbe sostenuto “a prescindere”. Perchè – così a me sembra – non ha a che fare con i massimi sistemi: è l’espressione del desiderio di una vita normale, nella quale sia possibile scegliere se andare per strada tenendosi per mano oppure no, nella quale sia possibile scegliere se guardare un certo canale televisivo oppure no, nella quale sia possibile scegliere se coprire il volto con un velo oppure no. Cose così, semplici, piccole e fondamentali, e quindi – al tempo stesso – grandi. Che il vento sia alle vostre spalle, ragazzi di Persia.
June 21st, 2003 at 15:17
Mi unisco all’augurio. La vita dovrebbe essere normale per tutti.
June 21st, 2003 at 22:58
Li ho visti in tv; protestavano a viso scoperto, tutti, senza drappi in faccia né armi nascoste. Ora aspetto di sapere quali saranno le punizioni che li attendono. Tristissimo avere vent’anni in certi posti.
June 26th, 2003 at 12:46
Grazie mille.