Greetings from Madrid ’09 – Montera 33
In Calle de la Montera sembra essersi riunita tutta Madrid, gente che fa la fila per comprare il pane gallego, ragazze che guardano abiti da sposa, uomini sandwich che ti invitano a vendere i tuoi oggetti d’oro, puttane che ti abbordano, turisti e impiegati che escono dagli uffici, un milione di persone. Mi fermo davanti ad un arco che dà su un vicolo alto e stretto nel quale entrano lame di sole di questa giornata fantastica di estate. Entro, e per qualche minuto i rumori si atutiscono in questo microcosmo dove si riuniscono una peluqueria afroamericana, un venditore-compratore di oro, Mil Demonios che vende solo magliette nere, Factoria Espia che vende articoli di sicurezza. Dalle finestre scendono panni stesi ad asciugare, una signora bionda si sta facendo fare la piega, il metallaro di Mil Demonios legge un giornale. Ad una porticina sono attaccati dei manifesti di un biliardo; leggo la scritta, dice che quella è la Sede Social del Circulo de la Union Mercantil y Industrial, mi faccio coraggio e salgo le scale strette. Mi fermo sulla porta, in silenzio, senza entrare, a guardare per pochi secondi che mi sembrano lunghissimi due donne e due uomini seduti intorno ad un tavolo verde a giocare a chissà che, e la nuca cotonata di una signora anziana che li osserva. Sul tavolo a me più vicino sono stesi alcuni giornali, il neon appeso a un metro di altezza dal tavolo è spento, i membri del circolo arriveranno forse tra qualche ora. Penso con una certa malinconia al party che mi aspetta questa sera, e scendo le scale cercando di non fare rumore.