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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Visto che Daniela ha rotto il ghiaccio, dico la mia.
Continuo a guardare il regalo che mi ha fatto ieri mia figlia, mi sento un sacco orgoglioso. E ho chiuso in bellezza la giornata di ieri togliendomi un piccolo sfizio culinario.
Piccole cose che hanno pero’ grande potere.
Buon weekend, Sir.
Beh, la mia è stata assolutamente anonima. Passata in gran parte a fissare tutte le cose che ho ancora da mettere a posto da quando ho traslocato. Ho ancora 5 scatoloni, robe da archiviare in cantina, una luce da attaccare e altri mobili che mi arriveranno domani. Non riesco ancora a immaginare quando tutto questo casino sarà finalmente a posto.
Questa è la storia dell’omino che aveva la fobia della pagine bianche, ogni volta che vedeva una pagina non scritta gli veniva l’ansia, ma non era pazzo l’omino che aveva paura delle pagine bianche, è che lui sapeva che come il silenzio parla più delle parole quella pagina non scritta diceva più dei racconti, se son belli la gente leggi quelli ma se non c’è scritto nulla allora ognuno vede che vuol che vuole, è per questo che aveva paura l’omino, e se avessero letto male? O peggio, bene?
L’ottavo giorno Dio fece Sir Squonk. Perché tutto ciò che aveva fatto nei sette giorni precedenti non avrebbe avuto senso senza un po’ di sana, sincera cialtroneria.
(e c’era pure la donnina che aveva la fobia delle pagine bianche e finiva che le riempiva di tante parole rumorose ma stando bene attenta a non dire niente. Così nel rumore di tutte quelle parole affollate che sgomitavano poteva far finta di sentire il rumore bianco dei suoi pensieri) (grazie allo spunto di frattaglia).
e comunque, i figlio saranno anche piezz’ ‘e core, ma anche pezzi di merda. Due ore e passa ci ho messo, a preparare quella pasta al forno che avrebbe resuscitato un morto, e quelli me l’hanno liquidata con una sufficienza risicata. Domani bastoncini di pesce. O tonno dalla scatoletta. O wurstel crudi.
“So quello che mi piace, e mi piace quello che conosco; diventando migliore nel tuo armadio, diventando migliore in aspetto.”
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March 20th, 2010 at 18:34
eh io volevo dire che oggi, tutto sommato, è stata una buona giornata (tranne le robe politiche).
March 20th, 2010 at 19:18
Visto che Daniela ha rotto il ghiaccio, dico la mia.
Continuo a guardare il regalo che mi ha fatto ieri mia figlia, mi sento un sacco orgoglioso. E ho chiuso in bellezza la giornata di ieri togliendomi un piccolo sfizio culinario.
Piccole cose che hanno pero’ grande potere.
Buon weekend, Sir.
March 20th, 2010 at 19:25
Beh, la mia è stata assolutamente anonima. Passata in gran parte a fissare tutte le cose che ho ancora da mettere a posto da quando ho traslocato. Ho ancora 5 scatoloni, robe da archiviare in cantina, una luce da attaccare e altri mobili che mi arriveranno domani. Non riesco ancora a immaginare quando tutto questo casino sarà finalmente a posto.
March 20th, 2010 at 19:40
Questa è la storia dell’omino che aveva la fobia della pagine bianche, ogni volta che vedeva una pagina non scritta gli veniva l’ansia, ma non era pazzo l’omino che aveva paura delle pagine bianche, è che lui sapeva che come il silenzio parla più delle parole quella pagina non scritta diceva più dei racconti, se son belli la gente leggi quelli ma se non c’è scritto nulla allora ognuno vede che vuol che vuole, è per questo che aveva paura l’omino, e se avessero letto male? O peggio, bene?
March 20th, 2010 at 22:08
L’ottavo giorno Dio fece Sir Squonk. Perché tutto ciò che aveva fatto nei sette giorni precedenti non avrebbe avuto senso senza un po’ di sana, sincera cialtroneria.
March 20th, 2010 at 22:09
(e c’era pure la donnina che aveva la fobia delle pagine bianche e finiva che le riempiva di tante parole rumorose ma stando bene attenta a non dire niente. Così nel rumore di tutte quelle parole affollate che sgomitavano poteva far finta di sentire il rumore bianco dei suoi pensieri) (grazie allo spunto di frattaglia).
March 21st, 2010 at 00:27
e comunque, i figlio saranno anche piezz’ ‘e core, ma anche pezzi di merda. Due ore e passa ci ho messo, a preparare quella pasta al forno che avrebbe resuscitato un morto, e quelli me l’hanno liquidata con una sufficienza risicata. Domani bastoncini di pesce. O tonno dalla scatoletta. O wurstel crudi.
March 21st, 2010 at 02:25
“So quello che mi piace, e mi piace quello che conosco; diventando migliore nel tuo armadio, diventando migliore in aspetto.”