Il fanciullino verde
Magari non c’è bisogno di dire che l’idea di Matteo Salvini di riservare posti o interi vagoni della metropolitana milanese a indigeni (i quali, notoriamente, non esistono più da tempo – e viene da chiedersi dove abbia vissuto il proponente finora) e non meglio identificate “persone perbene” (suppongo che i controllori non dovrebbero essere incaricati di verificare l’avvenuta obliterazione del biglietto, ma la validità del certificato di buona condotta del passeggero) è una scemenza di dimensioni piuttosto cospicue. Però forse c’è bisogno di dire che quella boutade esprime una sensazione di pancia che non sono in pochi ad avere: e non parlo di leghisti duri-e-puri, ma di un sacco di altra “gente”, che non arriva a tanto solo per questioni di forma e buona educazione (insomma, perchè “non sta bene dirlo”). Certo, raffigurare Salvini come il fanciullino pascoliano che dice la parola che tutti (o comunque tanti) hanno sulla punta della lingua ma nessuno riesce a pronunciare è un indubbio segno dei grami tempi che viviamo; ma non farlo è forse addirittura peggio.
May 8th, 2009 at 22:55
Non so, sai, se si tratta veramente di questo.
Ci troviamo in un periodo storico in cui è necessario riscrivere le regole della convivenza a livello mondiale, e non c’è dubbio che succederà, con o senza gli italiani, e noi, attraverso la lega, ci preoccupiamo invece di riservarci un posto sui vagoni della metropolitana.
Forse questo è il vero punto.
May 9th, 2009 at 10:01
Movimento e cambiamento, le facce che vedi per strada non sono le solite, e si fa leader della persona il sottocervello da topo che c’è in noi e l’apartheid diviene soluzione del proprio disagio.
May 9th, 2009 at 14:04
I privilegi, come è noto, appartengono alle minoranze.
In questo caso ai minorati.
http://www.dellamoredellamorte.splinder.com/
May 14th, 2009 at 22:42
sottoscrivo sir