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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    07/09/2006

    May God hold you in the hollow of His hand

    Filed under: — JE6 @ 16:09

    Se la vita si misura dal successo esterno, non è stato un uomo di successo; ma se la vita si misura dalla soddisfazione interiore di fare bene il lavoro e gli hobby, Andrea può rivaleggiare con chiunque.
    Ieri Andrea è morto, e Carlo, suo fratello, lo ricorda così. Ti sia lieve la terra, Andrea.
    Reporters

    L’incredibile e triste storia del best-seller romano

    Filed under: — JE6 @ 13:20

    Mettiamo le mani avanti: io, “Tre metri sopra il cielo” non l’ho letto (1) e credo che non lo leggerò, avendo ancora in arretrato Dostoevskij e un centinaio di altri classici – almeno non entro i prossimi tre lustri.
    A meno che non decida di cercare di capire come può un libro ispirato ad un soggetto di apparente inquietante clamorosa pochezza (2) diventare un tale best-seller, che allora potrei, da buon uomo di marketing, giustificarmi dicendo che bisogna leggere ciò che legge il mondo, per capire il mondo stesso – il passo successivo, naturalmente, sarebbe dedicarsi alla visione di “Wild West”, per completare l’opera.
    Wikipedia, Feltrinelli, Repubblica.it

    (1) Peraltro, anche il presunto protagonista del libro non ha letto il libro medesimo, il che mi fa sentire – se mai ne avessi avuto bisogno – definitivamente in pace con la coscienza.
    (2) Per capirci, ecco alcune perle: “In piazza Jacini mica giocavano a biliardino, lì abbiamo fatto la guerra, abbiamo combattuto il nostro Vietnam e la gente ci ha lasciato la pelle”. Oppure “La generazione nata tra il 1960 e 1965 è stata una generazione maledetta. Il nostro gruppo è stato come un bel fiore che nel tempo ha perso i suoi petali, uno ad uno. In tanti sono morti, altri sono latitanti, ma tutto è stato fatto perché avevamo un credo: noi abbiamo dato la vita per i nostri ideali”. E il gran finale: “io non ho studiato e le cose che ho imparato le ho apprese dalla strada, dalla vita”.

    Sulle barricate?

    Filed under: — JE6 @ 11:22

    Mio padre è andato in pensione all’età di 56 anni. Vent’anni fa. Mio suocero è andato in pensione all’età, se non ricordo male, di 54 o 55 anni, più o meno una quindicina di anni fa. Entrambi godono di ottima salute, per fortuna, e mi auguro con tutto il cuore di vederli invecchiare ancora a lungo.
    Detto questo, non mi posso nascondere che sto lavorando per garantire il sostentamento di mio padre e/o mio suocero (il che mi fa piacere) sapendo che io non potrò mai contare su un analogo trattamento da parte di mia figlia e che, anzi, più garantirò il sostentamento di mio padre e/o mio suocero più metterò a rischio un qualsiasi mio sostentamento futuro.
    C’è poco da fare, la questione delle pensioni non è una questione di finanza: è una questione di scontro per la sopravvivenza tra generazioni – fino a quando una non andrà in piazza gridando “noi non vogliamo più pagare per voi” non ci sarà riforma che tenga.