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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Nel frattempo, cercando per ozio qualche riferimento sulla ricorrenza dell’osceno nella letteratura “comica” (gli studi sono lontani e così a mente mi vengono solo certe sconcezze del Boccaccio e certe crasse volgarità anatomiche del Rabelais, ma penso che nei latini si trovi ben di peggio), ricorrenza che testimonia peraltro il carattere “orsolino” di molta critica, ho trovato e posso annunciare al mondo il ritrovamento della fonte occulta del testo di Luttazzi che ha scatenato, a quanto si dice, il pandemonio.
Purtroppo non è Boccaccio, è più modestamente un vecchio e bell’articolo di Luigi Castaldi alias malvino, pubblicato su notizie radicali, in cui si analizzava l’allergia dei neocon per la pornografia (e per la democrazia). In un accenno finale all’Iraq, malvino terminava così:
“Giorni fa scrivevo su questo blog, e nella forma iperbolica che più mi è congeniale (anche se spesso mi procura la fastidiosa molestia di qualche cretino in abituccio da ben pensante): Ci andrei cauto col dire che ‘adesso in Iraq c’è la democrazia’. Sarò disposto a concederlo solo davanti a un film porno con due sunnite che spompano violentemente un curdo, regia sciita, produzione autoctona, imam che stronca l’opera con la sua fatwa nella più algida indifferenza dell’opinione pubblica.”
Forma iperbolica, Iraq, visione oscena… visto? C’è tutto. Tranne il fatto che in Iraq la democrazia pare non sia mai arrivata, e ciò spiega perché “l’immagine talismano” di Luttazzi sia ribaltata in un doppio mostruoso e assai meno gradevole rispetto all’originale del buon malvino.
(ci starebbe bene una faccina qui, eh)
L’origine, vera o presunta, del pezzullo luttazziano mi è del tutto indifferente, nel senso che non cambia i termini della questione.
Per rispondere alla vostra domanda, mi rifaccio in pieno a Luca Sofri: http://www.wittgenstein.it/post/20071209_66618.html
naturalmente l’origine era inventata, si fa per scherzare. commenterei sofri, in particolare dalla quarta alla settima, che trovo alcune opinabili e alcune così di buon senso che sarebbero perfette, se non fossero sbagliate. ma non ha i commenti, quindi pazienza.
(e cosi’ l’accoppiata dei conduttori di Condor e’ completa)
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December 9th, 2007 at 12:45
Perche’ Luttazzi starebbe facendo una grama figura?
December 9th, 2007 at 13:42
stessa domanda
December 9th, 2007 at 15:15
Nel frattempo, cercando per ozio qualche riferimento sulla ricorrenza dell’osceno nella letteratura “comica” (gli studi sono lontani e così a mente mi vengono solo certe sconcezze del Boccaccio e certe crasse volgarità anatomiche del Rabelais, ma penso che nei latini si trovi ben di peggio), ricorrenza che testimonia peraltro il carattere “orsolino” di molta critica, ho trovato e posso annunciare al mondo il ritrovamento della fonte occulta del testo di Luttazzi che ha scatenato, a quanto si dice, il pandemonio.
Purtroppo non è Boccaccio, è più modestamente un vecchio e bell’articolo di Luigi Castaldi alias malvino, pubblicato su notizie radicali, in cui si analizzava l’allergia dei neocon per la pornografia (e per la democrazia). In un accenno finale all’Iraq, malvino terminava così:
“Giorni fa scrivevo su questo blog, e nella forma iperbolica che più mi è congeniale (anche se spesso mi procura la fastidiosa molestia di qualche cretino in abituccio da ben pensante): Ci andrei cauto col dire che ‘adesso in Iraq c’è la democrazia’. Sarò disposto a concederlo solo davanti a un film porno con due sunnite che spompano violentemente un curdo, regia sciita, produzione autoctona, imam che stronca l’opera con la sua fatwa nella più algida indifferenza dell’opinione pubblica.”
Forma iperbolica, Iraq, visione oscena… visto? C’è tutto. Tranne il fatto che in Iraq la democrazia pare non sia mai arrivata, e ciò spiega perché “l’immagine talismano” di Luttazzi sia ribaltata in un doppio mostruoso e assai meno gradevole rispetto all’originale del buon malvino.
(ci starebbe bene una faccina qui, eh)
chi vuole leggere l’articolo lo trova qui
http://www.radicali.it/newsletter/view.php?id=48481&numero=2001&title=NOTIZIE
December 9th, 2007 at 18:57
L’origine, vera o presunta, del pezzullo luttazziano mi è del tutto indifferente, nel senso che non cambia i termini della questione.
Per rispondere alla vostra domanda, mi rifaccio in pieno a Luca Sofri: http://www.wittgenstein.it/post/20071209_66618.html
December 9th, 2007 at 21:04
naturalmente l’origine era inventata, si fa per scherzare. commenterei sofri, in particolare dalla quarta alla settima, che trovo alcune opinabili e alcune così di buon senso che sarebbero perfette, se non fossero sbagliate. ma non ha i commenti, quindi pazienza.
December 9th, 2007 at 23:17
E allora, appunto, pazienza – mica ci si aspettava di andar d’accordo su questa faccenda.
December 10th, 2007 at 11:28
io dico che luttazzi ha fatto una grama figura semplicemente perché è stato volgare. a meno che la volgarità non sia diventata d’improvviso bella.
December 10th, 2007 at 15:20
Bah. Da parte mia cito in pieno Matteo Bordone:
http://www.freddynietzsche.com/2007/12/la_parola_merda_esiste_avvisor.php
(e cosi’ l’accoppiata dei conduttori di Condor e’ completa)