La presa
Uno immagina che tutti gli aspetti dell’esistenza dei potenti siano elevati – appunto – all’ennesima potenza: discussioni sopra i massimi sistemi, elaborazione di grandi strategie, completamento di progetti epocali – una vita con le maiuscole, insomma.
E invece i potenti trovano il tempo per occuparsi anche delle quisquilie, degli ingranaggi più piccoli e insignificanti del loro sistema, delle persone più irrilevanti; l’uomo più ricco d’Italia si ricorda di un’attrice di serie B e si occupa personalmente della sua condizione professionale, investe diversi minuti della sua giornata – che immaginiamo essere densa fin quasi allo sfinimento – per far sì che la ragazza riceva una scrittura adeguata. Nella mia beata ingenuità, trovo stupefacenti questi sforzi per conseguire obiettivi che mi sembrano perlomeno trascurabili: ma forse il potere si costruisce anche così, mantenendo una presa ferrea e costante su qualsiasi anche minimo particolare – dev’essere una vita complicata, mi sa.
December 20th, 2007 at 10:50
Lei ha ragione. In barba a tutti i qualunquismi io, che sobbalzo ogni volta che mi squilla il telefono, dico sempre che la vita del potente dev’essere sfibrante.
December 20th, 2007 at 12:01
Per non parlare dei potenti che hanno a che fare, come qualunque portinaia, con le borse dell’acqua calda per il mal di stomaco. Chi l’avrebbe mai detto…
December 20th, 2007 at 12:40
forse l’idea di un potere alla spectre che trova il tempo solo per la gestione del potere stesso, finalizzata alla conquista di un potere sempre maggiore è dovuta ad un’idealizzazione eccessiva degli uomini di potere, grazie anche alle fonti da cui l’immaginario collettivo attinge.
forse invece ha ragione Lei, anche la gestione del quotidiano è mezzo per mantenere intatto il proprio dominio.
o forse c’è sempre qualcosa che tira più di un carro di buoi.
December 20th, 2007 at 12:51
D’altra parte, a pensarci bene, non si può pensare che un’azienda vada avanti senza fare manutenzione quotidiana: si progettano le automobili che andranno in produzione tra due anni, ma nel frattempo si deve essere sicuri che i rubinetti non perdano, che la carta per le fotocopie sia disponibile, cose così. Da un certo punto di vista, occuparsi dell’attrice di serie B sta alle fondamenta non solo della gestione, ma addirittura della costruzione del potere.
December 20th, 2007 at 14:59
a questo punto devo ricredermi e considerare berlusconi degno erede delle grandi figure industriali italiane di questo secolo, di quelli che come valletta si interessavano dei grandi piani industriali ma poi si occupavano anche delle maniglie dei finestrini.
e a berlusconi evidentemente le maniglie piacciono.