Chissà, prima o poi
Più passa il tempo, più mi rendo conto che io davvero non ho un’idea del mondo. Lo vedo passare davanti, ne guardo pezzi e dettagli, ma non riesco a farmene un’idea complessiva; e non parlo di una Idea globale sulle umane sorti – è che non riesco a farmela nemmeno di alcuni fenomeni presi nel loro complesso, a dire il vero. Per dire, questa mattina ascoltavo David Weinberger – sapete, uno di questi guru del mondo che sta arrivando – e mi dicevo, indifferente alla quantità di cose 2.0 nelle quali credo e non credo che sentivo snocciolare con sicurezza, “ma tu guarda, senti che connessioni, che legami, che capacità di mettere e tenere insieme le cose, di spiegarle spiegandosele”. E’ una dote che invidio: ma bisogna averla, e bisogna avere la forza, la costanza e la voglia di coltivarla. Io, invece, so di essere uno di quei nuovi selvaggi magnificamente descritti in quel gran libro che è, appunto, “I barbari” di Baricco, uno che salta dalla cresta di un’onda all’altra senza mai andare davvero in profondità, che si tratti di politica o di economia, di – non so – genetica o oil peak. Vorrei essere meno pigro, più capace di dedicarmi a qualcosa fino in fondo. Chissà, prima o poi.
July 16th, 2008 at 16:30
Non la prenda come una sviolinata, ma il suo è uno dei pochi blog che leggo e che condivido. Niente marchette o atteggiamenti da blogstar (ammesso che esistano).
Pensieri che, dopo letti, ti vien da dire: eccone un altro che fa la mia stessa vita e ha le mie stesse impressioni.
Solo che le sa scrivere.
La vita ha sempre lo stesso numero di release, 1, e basta.
Grazie ancora
July 16th, 2008 at 17:29
Grazie a lei. E’ che, sa, io con questa sensazione ci vivo – ma non troppo bene. Perchè va bene essere il barbaro di Baricco: la storia è una successione di invasioni barbariche a ben vedere. Ma se ha ragione Serra (“la confusione è il conformismo della nostra epoca”), io temo di essere non solo il moderno selvaggio di cui sopra, ma anche un dannato conformista, il che – lei capirà – non è esattamente il massimo delle soddisfazioni.
July 16th, 2008 at 19:01
Noi ci han separati alla nascita, proprio ieri stavo pensando la stessa cosa, cercando di spiegarmi questo perenne senso di inadeguatezza che provo.
Poi mi consolo pensando che anche quello dello splendido dilettante è un ruolo che nell’ecosistema generale avrà pure un suo perché (tipo lo scarabeo stercorario o il plancton).
July 17th, 2008 at 05:08
e se fossero i Weinberger i barbari?
July 17th, 2008 at 12:03
Bhe, questo post meriterebbe un commento più lungo del post, cosa che provoca sempre l’impressione scomoda di arrivare al matrimonio più elegante dello sposo.
Due cose: intanto se ci sono persone che hanno questo talento è bene che scrivano o che facciano i guru, per noialtri è difficile cogliere il “disegno generale” nel tempo che ci rimane dopo l’ufficio e prima della cena. E poi non si bastoni troppo dandosi del conformista, appartiene comunque ad una fascia di persone mediamente consapevoli, magari alla moda e all’onda cede (o ci surfa, appunto) ma perlomeno non la subisce pensando che sia l’unico modo possibile. Non so se è una consolazione, ma è.