Chissà, prima o poi
Più passa il tempo, più mi rendo conto che io davvero non ho un’idea del mondo. Lo vedo passare davanti, ne guardo pezzi e dettagli, ma non riesco a farmene un’idea complessiva; e non parlo di una Idea globale sulle umane sorti – è che non riesco a farmela nemmeno di alcuni fenomeni presi nel loro complesso, a dire il vero. Per dire, questa mattina ascoltavo David Weinberger – sapete, uno di questi guru del mondo che sta arrivando – e mi dicevo, indifferente alla quantità di cose 2.0 nelle quali credo e non credo che sentivo snocciolare con sicurezza, “ma tu guarda, senti che connessioni, che legami, che capacità di mettere e tenere insieme le cose, di spiegarle spiegandosele”. E’ una dote che invidio: ma bisogna averla, e bisogna avere la forza, la costanza e la voglia di coltivarla. Io, invece, so di essere uno di quei nuovi selvaggi magnificamente descritti in quel gran libro che è, appunto, “I barbari” di Baricco, uno che salta dalla cresta di un’onda all’altra senza mai andare davvero in profondità, che si tratti di politica o di economia, di – non so – genetica o oil peak. Vorrei essere meno pigro, più capace di dedicarmi a qualcosa fino in fondo. Chissà, prima o poi.