< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • December 2008
    M T W T F S S
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    293031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    30/12/2008

    Faraway, so close

    Filed under: — JE6 @ 11:48

    Ultimamente ho l’impressione che le cose che scrivo le capiscono davvero solo quelli che non mi conoscono.

    Tutto il mondo è provincia

    Filed under: — JE6 @ 10:24

    Ieri ascoltavo un racconto di cosiddetta vita di provincia, fatto con il tagliente, sconsolato e scandalizzato sarcasmo di cui sono capaci solo i fuggiaschi che fanno i conti con l’amore e l’odio per le proprie radici e il proprio passato. Per un po’ ho assentito, poi ho iniziato a pensare che noi metropolitani in fondo ci illudiamo di essere tali, perché ognuno vive in un microcosmo che alla lunga è abbastanza ben definito – non da limiti geografici, bensì da persone, abitudini, luoghi, clichè, modi di pensare – e alla fine, senza rendercene conto (nè noi che ci siamo nati e cresciuti, nè gli altri che vi sono entrati venendo da fuori) viviamo nella nostra personale provincia, in tutto e per tutto identica a quella sbertucciata dai fuggiaschi e da noi che la sappiamo lunga. Così, tornato a casa ho provato compassione ed empatia per l’involontario coprotagonista della serata: noi – tanto chi aveva fatto il racconto quanto chi lo aveva ascoltato – non siamo nè diversi, nè migliori rispetto a lui; siamo tutti dei provinciali, siamo tutti, nessuno escluso, quel che ci illudiamo di non essere.