Il ministro bum-bum
Oggi vestono inappuntabili grisaglie ministeriali, curano di avere il nodo della cravatta stretto al punto giusto, provano ad imparare cinquanta parole di inglese ed accavallano correttamente le gambe quando siedono di fronte a Bruno Vespa.
Ma basta titillarli un attimo, ed ecco emergere l’orgoglio di chi le prendeva e soprattutto le dava, di chi aveva maggiore consuetudine con la spranga che con i libri di scuola, di chi usava le scarpe con il tacco di ferro – e forse anche la punta era metallica, ma non per proteggersi da incidenti sul lavoro, bensì per causarli.
Eccoli, i nostri ministri e sottosegretari, governatori e assessori. Machi picchiatori, virilmente soddisfatti di esserlo stati e probabilmente colmi di rammarico per non potersi più sfogare, di tanto in tanto. Per fortuna c’è sempre un giornalista che gli permette di raccontare dei bei tempi che furono.
Posso far notare che il Magazine del CorSera sta diventando una raccolta di trash giornalistico, al confronto del quale il Sun sembra scritto da Woodward e Bernstein?