Di blog, numeri e Stranamore
In un suo apprezzato commento ad un mio precedente post, Massimo Morelli mi fa notare che rischio di cadere in una trappola logica: “se definisci bravo chi fa molti contatti è chiaro che chi fa molti contatti è bravo“, Massimo dixit.
Non mi nascondo il pericolo. Ma provo a ragionarci sopra (e saccheggio la mia risposta a Massimo: ottimizzazione di tempi e mezzi, si chiama):
1. Parto dal presupposto che la grande maggioranza di chi visita uno o più blog non è affetta da una perversa forma di masochismo. Se un blog che non gode di appoggi massmediatici gode di un numero di accessi costantemente alto, fatto soprattutto di visitatori ricorrenti, si deve supporre che i visitatori stessi tornano su quel blog perchè ci trovano qualcosa (qualsiasi cosa) che gli piace. Oggi, domani, dopodomani. Nel marketing (ma anche nel comune buonsenso), questo è un indice di qualità , che si sposa ad un elemento qualitativo.
2. A questo punto, si può obiettare che anche il Festival di Sanremo, oppure Stranamore, continuano imperterriti, anno dopo anno, ad essere visti da milioni di persone in tutta la loro via crucis di puntate. Questo significa che anche in Stranamore o in Sanremo c’è del buono, qualitativamente parlando? Beh, forse sì (ommioddio). Hanno in sè la qualità di riflettere (restituire l’immagine, o parte di essa) di quei milioni di persone che li seguono fedelmente. E’ una qualità che non ha nulla a che fare con la qualità della musica, o della costruzione televisiva, o dell’abilità di conduzione, o della fattura delle scenografie: a che fare con una intriseca corrispondenza tra programma e spettatore.
Hmm. Sono partito dai blog, e sono arrivato alla televisione. Brutto segno?
April 18th, 2003 at 20:13
Uhm
IMHO il paragone tra audience-Tv e audience dei blog non regge proprio. Li’ ci sono altre logiche… appena mi riprendo dall’influenzxa, magari, ne discutiamo 🙂
g.g.
April 19th, 2003 at 13:56
Riprenditi in fretta, e non tenermi sulle spine. Buona Pasqua!