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    16/09/2004

    Malumori

    Filed under: — JE6 @ 08:26

    Lo sciocco che sta dietro questa tastiera si è impegolato in una discussione sul blog-forum di Claudio Sabelli Fioretti, incrociando i polpastrelli con un giornalista anglosassone. Si attendono nuovi sviluppi, tutti comunque tesi a dimostrare a) l’inutilità della gran parte delle discussioni tra umani, b) l’incredibile capacità della gente che si definisce di sinistra di sputarsi reciprocamente in faccia.

    Monia è stata derubata della sua tesi di laurea, da qualcuno che ne trae immeritata fama, se non illecito profitto. E insomma, saranno anche cose che succedono tutti i giorni, ma fan girare le scatole, eccome.

    Gianni Mura, su Repubblica: Siamo poveri di cultura sportiva, e ricchi nel resto ma non conta (…) E non diciamoci più, per favore, che in un paese civile certe cose non succedono. E non auguriamoci che negli stadi tornino le famiglie coi bambini. Ci sono spot meravigliosi, sorridenti, garbati, invoglianti. Ma quella è la pubblicità, questo flash di Frisk insanguinato è la realtà.

    E le bombe varie, quelle che ormai non meritano altro che un trafiletto in cronaca, quelle che prendono le scuole e non suscitano altro che un (leggero) scuotimento delle spalle.

    22 Responses to “Malumori”

    1. Effe Says:

      a parte questo, tutto bene, no?

    2. sphera Says:

      Siamo barbari ben vestiti.

    3. spiritum Says:

      Anche sul “ben vestiti” ci sarebbero dei dubbi…
      Io tifo per lei contro la Perfida Albione.

    4. bellobello Says:

      uffa che palle questa co’ sta storia della tesi rubata. E chi se ne frega ce lo vogliamo aggiungere? Chiamasse un avvocato e denunciasse la cosa senza rompere i maroni alla rete.
      Per il resto ormai vestiamo negli outlet. Pure nei vestiti siamo di qualche stagione fa….

    5. Squonk Says:

      Ecco, questa cosa del “smettesse di rompere i maroni alla rete”, francamente non la capisco.
      Tra i vari usi del blog, c’è quello di mettere in piazza le cose proprie (tipo: Ma veramente quelli di Sky pensano che lo spot in cui i giocatori salgono in groppa alle persone, mi indurrà ad abbonarmi? E’ uno degli spot più brutti che abbia mai visto. Non sono proprio nel loro target!), e Monia questo ha fatto, perchè non è così sprovveduta da non sapere che non sarà il mio post, nè quello di molti altri, a cambiare la situazione. Peraltro, una delle persone coinvolte (Pasteris) è venuto a sapere della cosa proprio via blog, benchè per interposta persona. E quindi…

    6. bellobello Says:

      E no, eh. Una cosa è postare un pensiero, un concetto, un fatto, che poi può essere ripreso o no da altri blog e tu non hai parti attiva. Una cosa è chiedere esplicitamente di diffondere un’informazione alla rete (e peggio vedere che la rete risponde) su di una cosa che francamente non mi pare di grande interesse. Tra l’altro questa richiesta di “diffusione” della notizia lo si fa quando ancora non è ben chiara la storia (oddio, forse è giornalismo?). Forse l’unica cosa interessante è stato vedere il comportamento della rete, abbastanza da pecora devo dire. Se chiederò un giorno alla rete di diffondere un messaggio sarà perché lo riterrò di interesse comune e spero che la rete se ne fregherà se chiederò di fare caso ad una panda targata XY perché me l’hanno fregata, prego segnalare. Ho sempre di più l’idea che la comunità blog sia il solito circolo di provinciali dove per entrare devi essere presentato, dove non devi stonare, dove devi unirti alle iniziative se no sei out ecc. ecc.
      A proposito, ma le tesi di laurea non sono patrimonio dell’università in cui ci si laurea e non nostre? pensa te, mi ricordavo così….

    7. Squonk Says:

      Mah, la cosa può non parere di grande interesse a te, e può invece esserlo – per mille motivi, dall’amicizia nei confronti di quella persona al suo essere caso esemplare – per molti altri. Quindi, la discussione si infrange sulla totale soggettività.
      Poi, sulla storia della blogosfera come circolo di provinciali dediti all’osservazione et magnificazione del proprio ombelico, guarda: ti seguirei se non fosse trita e ritrita (io, per esperienza personale, ti dico che non è così; ma non pretendo certo di convincerti), e se tu non avessi preso un esempio che più sbagliato non si può. Vai un po’ a guardare la frequenza dei post di Monia, se la puoi considerare una trend-setter, vai a guardare i nomi di chi ha commentato da lei, se pensi che questi siano andati lì per imbucarsi alla festa.
      E infine: le tesi di laurea sono anche proprietà del suo autore. Io, nel lontano 1992, ho firmato all’augusta Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano un documento con il quale concedevo consultazione e riproduzione, purchè con richiesta fatta a me.

    8. PlacidaSignora Says:

      Da Zu io e Gilgamesh spieghiamo il discorso sulla proprietà tesi.
      In ogni caso, per deprecando la gravità del fatto, avrei evitato la frase violenta da linkare, mettendoci prima di mezzo un avvocato. Così, per mio carattere, ovvio.

    9. Placida Says:

      “pur” no “per” (io ODIO questa nuova tastiera…)

    10. bellobello Says:

      mmmh, non mi convinci e continuo a pensare che la cosa sia una stupidaggine e che non valga la pena di parlarne. Anzi la tipa dovrebbe essere contenta, che almeno, qualcuno, la sua tesi l’ha letta. Per il circolo, parlo per esperienza personale, mi pare invece che sia proprio così, anche se ovviamente è una generalizzazione. Se commenti un post in modo stonato, magari anche e soprattutto per aprire una discussione che porti qualcosa, o ti ignorano o al massimo ti insultano. Mai una volta che si rifletta un po’, così, per gioco, magari immaginando di stare sbagliando, magari cercando di vedere la cosa da altri punti di vista. Ora dirai: fallo tu per primo per la questione della tipa. Fatto, resto della mia idea. Chiamasse un avvocato e non rompesse. Oppure dovrei dire, o poverina, o che cattivoni, o ecco ti linko, sì sì ti linko anch’io, evviva che gesto nobile che ho fatto! ma dai…se le sei amico contribuisci al pagamento dell’avvocato. Vabbe’, video killed the blogstar…che vordì? niente.

    11. Squonk Says:

      “Ora dirai: fallo tu per primo per la questione della tipa. Fatto, resto della mia idea”.
      Mah, ti sei risposto da solo.

    12. Placida Says:

      Sergio scusa, ma dove è il tuo duello da Csf?

    13. Squonk Says:

      Mio primo post il 12, con risposta di Csf.
      Mi dà una mano Paolo, il 14. Il 14 io rispondo, e mi ritrovo anche il post di Peter Freeman.
      A Csf piacendo, uno di questi giorni verrà pubblicata una mia risposta a Freeman. Stay tuned.

    14. Placida Says:

      Grazie, vado a vedere. (faccinaconbacio)

    15. Mistral Says:

      “La tipa” ha un nome e un cognome, non secretati, comunque. Monia Alessandrini. Così, tanto per gentilezza…

    16. bellobello Says:

      “Mah, ti sei risposto da solo”…complimenti, tu sì che sei superiore a certe cose, ma guarda bene: non sei alto, sono solo tacchi. @Mistral: per me è una tipa, che si chiami in un modo o in un altro non cambia. Se tu la conosci direttamente avrà un nome e cognome. Non mi sembra che “tipa” sia spregiativo. Speriamo che anche tu abbia fatto questa opera di bene linkando la poverina defraudata della sua tesi, eh sì che brutte cose succedono a questo mondo….vedrai che Qualcuno se ne ricorderà. Ma nessuno ancora ha speso due parole per parlare del valore della distribuzione di un opera, rispetto all’opera stessa? così tanto per rendere meno sterile sta pagliacciata.

    17. Squonk Says:

      Allora, seguiamo la nostra Grande Mente: che la distribuzione abbia un valore, credo che nessuno l’abbia mai messo in dubbio; in fondo, si vive anche noi nella società capitalista, e qualche suo meccanismo lo si conosce, magari anche per mestiere.
      La distribuzione aggiunge valore ad un bene/servizio, perchè lo rende accessibile e utilizzabile, a maggior ragione quando il bene/servizio viene dato “free” (altrimenti, l’utilizzabilità dipende dalla disponibilità di risorse per l’acquisto). Veniamo al caso specifico, però: la distribuzione attraverso NetManager ha dato valore a quale prodotto? A quello di Monia? No, perchè lei non è citata da nessuna parte, e quindi – prescindendo da tutte le considerazioni sull’etica della copiatrice – Monia ne ha avuto un danno, inteso come mancato guadagno (non di soldi, ma di immagine). La cosa non è nemmeno paragonabile alla copia pirata di un CD acquistabile dal classico extracomunitario al mercato di Via Fauchè: perchè in quel caso, almeno, c’è la copia della copertina che riporta titolo e nome dell’artista copiato, e se vuoi la si può considerare persino come pubblicità gratuita. Insomma, per me sei proprio concettualmente fuori strada.

      PS – Centosettantaquattro centimetri, l’altezza media dell’italiano: di tacchi non ho un gran bisogno, quindi. A parte le battute, da queste parti non si usa mandare nessuno affanculo, anche quando lo meriterebbe, nè si usa cancellare commenti. E’ solo gradita una certa forma di buona educazione, che non credo di aver violato facendoti notare quella che, secondo me, era una contraddizione esplicita nel tuo ragionamento. Sei rimasto della tua idea, e va bene così: lascia agli altri la possibilità di rimanere della loro, dato che stanno facendo esattamente quello che fai tu.

    18. bellobello Says:

      Vediamo un po’. Se l’Urlo di Munch giace nella cassaforte di qualche maniaco che di tanto in tanto lo osserva per trarne personale piacere, non va bene, siamo d’accordo. Il quadro appartiene al mondo e deve essere fruibile alla maggior parte delle persone possibile. Ok. Mettiamo che Munch abbia copiato (no, perché anzi di “Urli” ne ha pure fatti diverse versioni). Mettiamo che lo si scopra ora. Non cambia niente, tranne il fatto che pensando a Munch si cambia un po’ la stima nei suoi confronti come artista. L’Urlo rimane l’urlo, comunque. Prendiamo ora la tesi della tipa, di valore probabilemente pari a quello di altre migliaia di tesi scritte ogni anno che giacciono non ho ancora capito dove (a proposito dov’è la mia tesi?. La tipaccia cattiva se ne impossessa e la rende fruibile a molte più persone. Mi viene in mente: la tipaccia non ha fatto una cosa carina, e forse non le affiderei le chiavi di casa, però ha fatto in modo di far conoscere l'”opera” a molti. Uhm, cos’è che non va? No, no, la Grande Mente sei tu, anche se un po’ bassina….non mi permetterei mai. Casomai sono il Grande Offenditore.

    19. Squonk Says:

      Continui a passare sopra un punto importante anzicheno: la copiatrice-brutta-e-cattiva NON HA CITATO il nome dell’autrice. Il problema non è il valore della tesi di Monia, quanto il fatto che quel valore (grande o piccolo che sia) possa essere attribuito a Monia. Anche in negativo, intendiamoci: se Monia avesse scritto un gigantesco mucchio di fesserie, queste dovrebbero essere ascritte a suo carico, ma lo stesso dovrebbe valere se avesse scritto cose buone e valide.
      Fai l’esempio di un quadro. Appunto: si persegue il falsario, cioè colui che rifà “I girasoli” e lo spaccia per un Van Gogh originale, mentre non si persegue il cosiddetto “falso d’autore”. La differenza sembra sottile, ma non lo è.

    20. bellobello Says:

      Allora, per finire: per me l’aver copiato la tesi è un peccato veniale; per te è un peccato capitale. Fine?

    21. Squonk Says:

      Dato che non sono riuscito a convertirti, e precisato che “capitale” è (un po’) eccessivo, direi di sì.

    22. Gilgamesh Says:

      Occorre considerare che Monia vorrebbe includere la sua tesi in un libro che dovrebbero (potrebbero) pubblicarle. E il fatto che qualcuno si sia appropriato di quel testo mettendoci sopra il proprio copyright potrebbe far accusare LEI di plagio, se non chiarisce prima la vicenda.

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