Pennello Frassinetti
C’è qualcosa di più malinconico di un manifesto elettorale che resta ancora attaccato ad un muro, molti mesi dopo lo svolgimento delle elezioni stesse?
Non so, forse sì. Ma non ce ne devono essere molte.
Quei volti sono ancora lì a chiederti, mentre tu sei fermo al semaforo, di credere in loro, di andare a scrivere il loro nome sulla scheda piegata come un disegno di Escher. A te fanno tanta malinconia quanta tenerezza, perchè, giorno dopo giorno, vedi il loro viso scolorirsi come le immagini della pubblicità del Pennello Cinghiale, schiaffeggiati dal sole e inumiditi dalla pioggia. Chissà che fine hanno fatto, se sono stati eletti o se invece hanno dovuto rinchiudere il loro sogno in un cassetto. Fino al prossimo turno, quando il manifesto sarà ancora pervicacemente incollato al pilone sotto il cavalcavia delle autostrade di Piazza Kennedy, e allora sembrerà come nuovo.
Questo post è dedicato al manifesto di Paola Frassinetti, non eletta alla Regione Lombardia nonostante i suoi 4343 voti, al quale mi sto ormai affezionando, nonostante le diverse idee politiche. Forza, Paola, resisti.
September 12th, 2005 at 13:05
Un manifesto vicino a casa mia ha resistito fino all’elezione successiva, col risultato di ricordare a tutti che il galantuomo in questione aveva cambiato non solo partito, ma pure coalizione.
September 12th, 2005 at 14:45
Alcuni manifesti avrebbero potuto inciderli su bronzo anni e anni fa.
September 12th, 2005 at 22:50
più malinconici sono i banner pro-referendum.
September 13th, 2005 at 20:29
Pensi che in alcuni posti ben nascosti d’italia ancora resistono manifesti risalenti agli anni cinquanta.
April 24th, 2009 at 18:06
Grazie per l’incorragiamento….Mi ha portato fortuna!! Un caro saluto Paola Frassinetti