Qualche giorno fa, per ironizzare sull’elezione di Vittorio Sgarbi a sindaco di un paese della provincia di Trapani, scrivevo che “Forse quello del politico o dell’amministratore pubblico va davvero considerato come un mestiere – una cosa che impari a fare e magari fai per tutta la vita”.
Oggi Luca – nel raccontare di non poter partecipare alla riunione della Direzione Nazionale del PD della quale fa parte da pochi giorni, e criticando il metodo di convocazione (un avviso ricevuto sei giorni prima della riunione stessa) – chiude in questo modo: “così si consente di occuparsi di politica solo a chi non ha altro da fare che partecipare alle riunioni della direzione nazionale. Che può anche andar bene, basta mettersi d’accordo e non lamentarsi più dei professionisti della politica”.
Non ho potuto fare a meno di ricordare il commento lasciatomi da Elena, assessore da 7 anni in un comune dell’Emilia Romagna, di cui riporto la prima frase: “no, non è un mestiere. è una passione, è una responsabilità. quando fai il sindaco normalmente vai in aspettativa dal tuo lavoro, quando fai l’assessore puoi anche fare un altro lavoro ma devi essere in grado di dedicare il giusto tempo al “fare l’assessore”. non esistono sabati e domeniche, nè sere, per chi fa il pubblico amministratore”. Ho pensato che Elena, in poche parole, ha spiegato tutto e che Elena, pur non considerandosi tale perchè continua ad avere quello che noi poveri di spirito definiremmo “un lavoro vero” è a tutti gli effetti una professionista della politica: il che, per il sottoscritto, è tutt’altro che un demerito – e se io fossi un cittadino del comune nel quale lei fa l’assessore sarei ben contento di essere amministrato da una persona così.
A Luca dico che una convocazione a sei giorni non è uno scandalo, nella vita delle aziende – dove le persone sono a volte più occupate e spesso meno flessibili nella gestione dei tempi rispetto ai liberi professionisti – è una pratica piuttosto comune, e quando la si riceve si prova a fare in modo di adattarsi alle superiori esigenze: se l’obiezione è “d’accordo, ma quello di membro della Direzione Nazionale del PD non è il mio lavoro”, ritorniamo alle parole di Elena, e per quanto mi riguarda a dirci che forse di professionisti della politica ce ne vorrebbero di più, e non di meno.
Squonk, Wittgenstein, Senza aggettivi