Appunti sparsi di una sera di inverno con la neve che si riduce in poltiglia
Ci sono coppie – gente che sta insieme, oppure semplici buoni amici – che parlano e parlano e parlano, ma dove si spingono lo decide sempre e solo uno dei due, che ad un certo punto svicola, cambia argomento, e non c’è verso di riprendere e andare in fondo, o comunque un po’ più in là. L’altro abbozza, si chiede se ha toccato un tasto sgradito o doloroso, rimane con le sue domande e senza le sue risposte, e va avanti – se va avanti.
Quando qui era tutta campagna, quella dei blogger era una setta di carbonari – che infatti si riunivano in posti ambigui come il Movida di Via Rosales o la Casa della Cultura. Adesso, in questi bassi tempi di cosiddetti social network, quando si incontrano paiono dei reduci – uno che guida nel controviale di Corso Sempione, l’altro che cammina assorto e immerso nel microcosmo dell’iPod, e come stai e quanto tempo e come stanno i figli e madonna da quello che scrivi non sopporti più nulla – poi si salutano con un sorriso e si fanno gli auguri e in fondo gli fa piacere ritrovarsi, anche se per pochi minuti, anche se per caso.
Bisogna passare più tempo con gente allegra, o che almeno prova ad esserlo (“che c’è?”, “non so, stasera sono felice anche se non ho motivi per esserlo davvero”).
December 11th, 2008 at 15:12
E’ che esser malinconico sembra debba essere sinonimo di “blogger impegnato”. Se sei troppo allegro, mica ti prendono sul serio.
[LaFlauta]
December 11th, 2008 at 15:12
Bisogna passare più tempo con gente allegra
Ecco, potrebbe essere un buon proposito per il nuovo anno 🙂
[Brain69]
December 11th, 2008 at 15:13
mia nonna dice sempre ‘gente allegra dio l’aiuta’
(e però basta con questa storia che una volta qui era tutta campagna, e che non ci sono più i post di una volta e che questi giovani bloggher… e blablabla. basta dai)
con affetto eh.
[Cristina]
December 11th, 2008 at 18:22
Ha cancellato i commenti un’altra volta, eh…