< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • June 2009
    M T W T F S S
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    2930  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    17/06/2009

    Greetings from New York ’09 – Il tempo passa

    Filed under: — JE6 @ 13:54

    Ero stato a Ground Zero nel 2003, e di quel pomeriggio ricordo che provai la sensazione che la città abbassasse la voce e rallentasse il passo in prossimità del grande buco, come per una forma di rispetto, e ricordo le decine di pannelli neri che riportavano i nomi delle vittime. Ieri sera ho camminato per qualche ora, dal Meatpacking District a Greenwich Village a Washington Square e giù per la Sesta, a Town Hall ho resistito alla tentazione di andare al Ponte di Brooklyn per vedere se e come Ground Zero era cambiato. E sì, è cambiato. Ci sono le gru, i pannelli con i nomi di chi morì l’11 settembre sono stati sostituiti da pannelli che definiscono il luogo “The National September 11 Memorial and Museum”, e soprattutto c’è una sensazione di normalità. Non mi spingo a dire che è ciò che provano i newyorchesi, dico che è ciò che ho sentito io, come se il dramma avesse fatto posto all’abitudine al movimento che è tipica di questa città e di questo paese. Alla fine, oggi Ground Zero è un semplice, enorme cantiere. Forse è bene che sia così.

    One Response to “Greetings from New York ’09 – Il tempo passa”

    1. pannelli fotovoltaici sul memoriale Says:

      Ciao, ma è vero che vogliono fare un parco fotovoltaico sul tetto dell’edificio principale del memoriale? Mi sembrava una bella idea, ma su internet non trovo riferimenti.

      Ciao e complimenti per il blog 🙂

    Leave a Reply