Anche di domenica
E’ che la gente muore. Anche di domenica. Anche quando noi siamo al mare o stiamo bevendo un prosecco con gli amici o stiamo preparando la calza della Befana. Per tanto tempo uno non se ne rende conto veramente, forse un nonno, uno zio lontano, la morte è un sentito dire, un racconto. Poi iniziano dei periodi nei quali tutto diventa tangibile, dove passi i pomeriggi e le notti nelle sale di rianimazione fino a quando l’infermiera esce dicendo “chi volesse vederlo per l’ultima volta, lo faccia adesso – abbiamo chiamato il sacerdote”, dove ti arrivano gli sms “oggi, all’alba”, dove quella macchina dei vigili urbani ti fa cambiare strada per non vedere l’uomo alto e biondo con il quale avevi mangiato e bevuto insieme. E niente, è così, e chissà per quanto andrà avanti, se adesso la falce starà ferma per un po’ o se continuerà a tagliare, e quando, e quanto. E’ che la gente muore, anche di domenica. E’ la vita.