Bene-bravo-bis
Alla fine non so cosa più sconfortante o ridicolo nella storia di Greg Smith che annuncia via New York Times le sue dimissioni da top manager di Goldman Sachs, se la raffigurazione di un’azienda tanto miope quanto avida, o quella del tutto speculare di clienti così stupidi da farsi fregare non una ma cento volte in serie, o il bene-bravo-bis rivolto al pentito di turno che se ne va sbattendo la porta come se un signore nella sua posizione non fosse colpevole quanto e più di tutti gli altri da lui accusati di violazioni di quell’etica in nome della quale si allontana sdegnato e sussiegoso – che a ben vedere ci sarebbe da dire ce la meritiamo Goldman Sachs, oh se ce la meritiamo.