Tutti quanti con il drink in mano
Tra qualche giorno stacco. Da buon italiano me ne vado in vacanza, un paio di settimane nei mari del Sud. Nel frattempo, domani mi faccio un giro tra Romagna e Emilia, e i due giorni successivi li passo a Roma, tanto per non perdere l’abitudine: che a me non dispiace, ma questo si sa.
Sempre nel frattempo, penso alle vacanze, e come sempre mi capita in questo periodo mi chiedo a cosa servono. Un po’ di riposo fisico, forse. Quello sì, e di quello ce n’è bisogno. Ma per il resto, non so. C’è in giro questa voglia di catarsi, e mi pare fantastico nella sua ingenuità questo voler credere che stendersi sulla spiaggia di Riccione – o su quella di un’isola greca, mica fa differenza – ti possa rigenerare, restituendoti nuovo e migliore all’umanità: la quale, ovviamente, si sarà stesa anch’essa su quelle stesse spiagge e quindi dovrebbe tornare trasformata proprio come te.
Mi affascina la fiducia che in tanti ripongono in questo momento, l’impegno che ci mettono perché questo sogno a tre stelle colazione inclusa si avveri in tutta la sua pienezza; e mi affascina ancora di più vedere come di anno in anno questa fiducia e questo impegno non vengono meno, come se il farsi scopare “su una spiaggia con la sabbia nei capelli o in una camera d’albergo con la sola carezza dell’aria calda che entrava dalla finestra” [1] meritasse questo investimento lungo cinquanta settimane, estate dopo estate dopo estate.
Per quanto mi riguarda, invece, più passa il tempo e più faccio fatica a coltivare queste illusioni. Anzi, non le voglio coltivare proprio. Voglio piuttosto portarmi dietro tutto ciò che faccio e che sono nei rimanenti 350 giorni dell’anno, e – lo dico chiaro – ne voglio sentire la mancanza: proprio perché non ho una vita da buttare, come la grandissima parte di voi – anche quelli che lo pensano, e si intristiscono, e si macerano nel “dove ho sbagliato” o nel “la vita è uno schifo”. Passerò queste due o tre settimane provando a godermi ciò che avrò, come tento di fare nella cosiddetta vita di tutti i giorni; e le passerò anche aspettando di tornare a godere di ciò che – cose e soprattutto persone – fanno la mia “vita vera”. [2]
[1] E’ una citazione, ma potete sostituirla con qualsiasi altro luogo comune in tema vacanziero, il risultato non cambia.
[2] Che è anche quella che si fa grazie a un pc, o un BlackBerry: tanto per chiarire, eh
July 28th, 2008 at 08:28
In romagna dove? E senza dirmelo? Un fiorino!
July 28th, 2008 at 08:51
appunto, Le avanzasse un minutino..
July 28th, 2008 at 10:05
è un post inquietante sa.
July 28th, 2008 at 14:45
Lei mi rattrista, sa?
July 28th, 2008 at 17:15
“…questo sogno a tre stelle colazione inclusa…” Carina.
July 28th, 2008 at 19:39
Ma davvero c’e’ ancora chi pensa alla vacanza come catarsi/recupero/compensazione del resto dell’anno?
Due-tre settimane di qualsiasi cosa, per quanto bella, non compenseranno *mai* 49-50 settimane invivibili.
Se qualcosa davvero non va, tocca mettere mano a quelle 49-50, piaccia o no.
July 28th, 2008 at 20:38
Non mi faccia dire, guardi – basterebbe parlare di sesso (la citazione del post non e’ del tutto casuale) per tirare fuori proprio cio’ di cui parla lei: non scopo per 50 settimane, dai che adesso sei o sette riesco a combinarle – perdoni la franchezza. Poi, vabbeh, e’ anche una questione largamente sopravvalutata, ma questa e’ un’altra faccenda.
July 29th, 2008 at 08:42
Ma davvero c’è chi la pensa così? Mi riferisco alle “6/7 da combinare visto che durante le 50 settimane nisba?”… eppure non mi sento così vecchia…
ma sono gli uomini o le donne, a pensarla così?
July 29th, 2008 at 09:02
mah.
io ho una settimana all’anno in cui il pupo va in vacanza col papà.
ed è una settimana in cui concentro notti in bianco in giro, serate pseudoromantiche, vacanze in ogni dove.
Me la godo tutta, quella settimana.
Sarò anomala?… o forse banalmente normale?
July 29th, 2008 at 10:32
laflauta: che settimana è? per completezza dell’informazione, eh.
July 29th, 2008 at 12:13
da venerdì prossimo.
sente l’estate, eh caporale?
July 29th, 2008 at 13:05
@laflauta: dice? e io che mi sono sempre proposto come un uomo per tutte le stagioni …
(@padrone di casa: da quando ha chiuso spiritum, la signora flauta e il sottoscritto per un po’ siamo stati due senza fissa dimora del commento blog; ora, come vede, ci siamo accampati qui)
July 29th, 2008 at 19:54
laflauta: organizzarsi e godersi quella settimana e’ cosa buona e giusta. Per dire, anche io e la signora (come dicono a Trento) ce la godiamo quando le pupa e’ in ferie dai nonni. Quel che volevo dire e’ che se la pupa non la sopportassimo per le restanti 51 settimane, col piffero che quella basterebbe.