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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    09/04/2010

    “finché arriverò a un qualche punto di qualche ramo di tutta la sontuosa complessità ramificata della mia vita”

    Filed under: — JE6 @ 16:04

    Ogni giorno sono costretto a compiere una serie di scelte su cosa è bene o importante o divertente, e poi devo convivere con l’esclusione di tutte le altre possibilità che quelle scelte mi precludono. E comincio a capire che verrà un momento in cui le mie scelte si restringeranno e quindi le preclusioni si moltiplicheranno in maniera esponenziale finché arriverò a un qualche punto di qualche ramo di tutta la sontuosa complessità ramificata della mia vita in cui mi ritroverò rinchiuso e quasi incollato su un unico sentiero e il tempo mi lancerà a tutta velocità attraverso vari stadi di immobilismo e atrofia e decadenza finché non sprofonderò per tre volte, tante battaglie per niente, trascinato dal tempo. È terribile. Ma dal momento che saranno proprio le mie scelte a immobilizzarmi, sembra inevitabile, se voglio diventare maturo, fare delle scelte, avere rimpianti per le scelte non fatte e cercare di convivere con essi.
    Uno ha due, tre scrittori nel cuore e del cuore. Per me, uno di questi è David Foster Wallace; e oggi la Paolina ha finito di leggere “Una cosa divertente che non farò mai più”, e se volete sapere – o ricordare – come scrive un genio immenso andate a leggere le cinque frasi che ha raccolto.

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