< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • March 2003
    M T W T F S S
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    31  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    19/03/2003

    Filed under: — JE6 @ 17:26

    Mi sento un verme
    Nel corso degli ultimi tre anni, ho perso una quantità di denaro non paragonabile a quella persa dalla Fiat, ma comunque abbastanza spiacevole, messa in rapporto alle finanze familiari. Azioni, fondi comuni, quelle cose lì. Tanto per spiegare il livello di abbrutimento finanziario, sono entrato a far parte della famiglia dei sottoscrittori di buoni postali, cioè il gradino immediatamente superiore al materasso. Negli ultimi due-tre giorni, le borse di tutto il mondo hanno ripreso a crescere. Perchè? Ma perchè si fa la guerra, quella cosa tanto temuta e tanto aspettata.Come scrive Giuseppe Turani, “i mercati sono arrivati alla conclusione che, dopo tre mesi di annunci e di paure, la questione irachena è ormai alle nostre spalle”. Ecco, questo è un altro segno del delirio del nostro tempo. Aggiungo il mio personale mattoncino: trovo questa guerra oscena, almeno da un punto di vista politico; però, guardo gli indici di borsa, e mi fa piacere vedere quei numerini preceduti dal segno +. Mi faccio (un po’) schifo.