Saluti da San Marino – 1. Una volta basta
Non ero mai stato a San Marino. D’altra parte, non sono mai stato in un sacco di posti. Comunque, ho un paio di ore libere e sono a una ventina di chilometri, forse meno, prima di scapicollarmi verso Cesena e poi Imola e poi Bologna, e in fondo un viaggio all’estero non mi è mai dispiaciuto.
La prima cosa della quale mi rendo conto è che la Repubblica di San Marino è qualcosa di più del paesino accucciato in cima alla collina: e, sia detto con rispetto, questo è il suo difetto principale vista la pochezza scenica di ciò che si vede mentre si mangiano curve a settanta all’ora fino ai grandi parcheggi numerati in fondo alla strada.
La seconda cosa della quale mi rendo conto è che San Marino, inteso come paese e non come repubblica, non esiste: quel che attraverso, accaldato nella mia divisa da lavoro in mezzo a comitive di gitanti, è un ammasso di bar, ristoranti, banche e negozi di souvenir. Nient’altro. Una Vaduz in Romagna, per dire.
La terza cosa della quale mi rendo conto è che è impossibile che qualcuno ritorni a San Marino: non ce n’è motivo. Sono certo, intimamente certo, che siamo tutti qui per la prima volta. E anche l’ultima. Domani toccherà a cinquanta altri pullman.
July 29th, 2008 at 23:18
Non è detto che sia l’ultima Sir, altrimenti non si spiegherebbero tutte quelle banche, non crederà mica che i soldi ce li portino solo gli albergatori e imprenditori della riviera?