Saluti da San Marino – 3. Irina
Posso solo immaginarne il motivo, visto che mi sono fermato per troppo poco tempo per essermi fatto un’idea precisa. Ma vedo un sacco di menù di ristorante scritti in cirillico, e due o tre negozi sono gestiti da donne sicuramente slave, probabilmente russe. E’ straniante pensare a questo pezzo di Italia che è formalmente straniero e che sembra popolato da gente venuta da mille miglia lontano da qui.
July 29th, 2008 at 23:24
Qualcuno deve pur lavorare! Anch’io sono stato frontaliere per circa 3 anni.
Lo sa che circa la metà della popolazione è dipendente statale?
July 30th, 2008 at 13:30
Sir lei parte senza i fondamentali.
fino agli anni 90 la riviera brulicava di tedeschi e olandesi, ora brulica di russi. e russe.
i russi maschi sono meno fighi degli olandesi e molto piu molesti una votla ubriachi.
peccato. a me il biondo abbronzato ha sempre fatto un certo effetto.
in compenso molte russe sono stanziali, lavorano in alberghi, negozi, ristoranti, agenzie viaggio.
July 30th, 2008 at 16:42
io mi becco tutte le mattine sul bus da rimini a san marino le russe pronte a spendere fortune non accumulate da loro. la lingua ufficiale sta diventando il russo appunto. fortuna che lavoro (ancora per poco) nella parte bassa, degli uffici.
July 30th, 2008 at 23:00
san marino non esiste? “pezzo d’Italia formalmente straniero”? lei vuole far scoppiare una guerra a colpi di alabarda e di balestra, lo dica.