Ditemelo voi
E’ banale premettere che tutto (o quasi) è relativo, e che le vicende personali incidono parecchio sulla valutazione che ciascuno dà di ciò che personale non è – rendendolo di volta in volta più o meno importante; per dire, mie priorità personali, ieri, sono state alcune notizie lavorative, la morte del padre di una amica/conoscente, un amico in ospedale per polmonite, un biglietto della Persona Corta trovato nel piatto, una Miller Draft gelata, e solo dopo queste è arrivato l’insediamento obamico. Però, provando a fare mente locale, mi sto ancora chiedendo perchè non trovo alcun vero motivo di epocalità nell’inizio della nuova presidenza americana. Mi sono fatto l’idea che gran parte dell’entusiasmo per Obama sia figlio della stanchezza e della repulsione nei confronti di Giorgino Bush (sono arrivato a pensare che analoga accoglienza sarebbe stata riservata anche a – chessò – Jimmy Carter); ma non ho voglia di passare per inutilmente snob, e denigrare ciò che quasi chiunque celebra tanto per il gusto di farlo. E allora, cos’è che mi sfugge?
					
					
						
					
						
					
						
					
						
					
					        	
					
						
					
		            	
											
											
											
January 21st, 2009 at 15:16
Voglio cercare di evitare di rispondere tirando in ballo le mie (personali) considerazioni e provare a rispondere con un panorama un po’ più largo.
La cosa rilevante fatta da Obama in campagna elettorale è stata la grandissima raccolta di finanziamenti che ha coinvolto tanti singoli individui come mai prima. Potremmo dire che ha creato “coinvolgimento”. Questo coinvolgimento ha prodotto un’aspettativa enorme. Aspettativa amplificata dal momento critico, dalla precedente gestione molto criticabile… questa aspettativa va persino oltre la novità dell’afro-americano.
Questa aspettativa è stata anche redistribuita agli elettori in più dichiarazioni che prendevano di petto un certo vittimismo (cito un’osservazione di Zucconi); come dire: “io, figlio di immigrato sono arrivato fin qui, tu DEVI fare la tua parte perché ti ho dimostrato che si può fare”.
Per concludere, la storicità del momento sta nel fatto che dopo i party devono venire i fatti. La cerimonia ha sancito la fine del sogno in quanto tale e l’inizio dei lavori per il suo concretizzarsi.
Se non dovesse funzionare, dopo tutta questa aspettativa e corresponsabilità, diventa difficile immaginare una soluzione.
January 21st, 2009 at 15:20
Ha una biografia da personaggio di romanzo.
Anzi, di più.
January 21st, 2009 at 15:27
Tu parli dell’Italia, non degli USA, giusto?
Certo, alcuni seguono l’onda e alcuni sono entusiasti in modo superficiale, ma per molti è il segno che c’è possibilità di cambiamento, di speranza, di parole che dicono qualcosa e, chissà, per una volta potrebbero anche significarlo.
Poi si può dire che magari chi è più giovane ha più facilità ad entusiasmarsi e il discorso merita senz’altro trattazione più articolata.
Poi di parole ne sono state dette tante: perché è giovane? Perché ha carisma? Perché sembra credere in quello che dice e al momento non vediamo suoi ulteriori interessi contrariamente ad altri presidenti?
Forse ci si sta facendo trascinare dall’idea del “sogno Obama” – trascurando, tra l’altro, che è un abile e pragmatico politico.
Ma del resto non penso nemmeno che ci sia una ragione giusta o sbagliata, tranne quelle eccessivamente entusiaste o ciniche, alla “tanto son tutti presidenti americani” (poi non so, può pure esser vero ma preferisco valutare i fatti, non i pregiudizi).
[Svaroschina, inviato via mail perchè i commenti qui fan casino]
January 21st, 2009 at 15:44
Se non l’hai fatto ancora, cerca uno dei suoi discorsi in video e guardalo-ascoltalo immaginando di essere un elettore americano. Poi mi dici.
Io lo feci un annetto fa, pensando subito dopo “Questo qua può vincere le elezioni, mi piacerebbe lo facesse”.
Tra una ragionevole speranza/potenzialità e un sogno ci sono differenze enormi (in questi contesti la parola “sogno” mi è oltremodo irritante), è la necessaria amplificazione-falsificazione del mediagiornalismo spettacolarizzato a portarla. C’è una caratteristica FONDAMENTALE che questa presidenza USA offre: la potenzialità del cambiamento, ben visibile, misurabile già dal discorso inaugurale (come far finta di non aver sentito, per fare un esempio “… and non believers”?).
E con un Carter o con Hillary Clinton o (mammamia!) McCain col fischio che c’era o ci sarebbe stata.
January 21st, 2009 at 15:57
premettendo che obama mi piace e mi sta pure simpatico (ma, per dire, non è che zapatero mi farebbe schifo), volevo chiedere a adrix: potresti elencarmi 5 punti “di sostanza” – misurabili intendo, relativi a precise scelte e provvedimenti politici che hanno effetti concreti – in cui può secondo te effettivamente concretarsi questa potenzialità di “cambiamento” rispetto ad esempio alla sua antagonista alle primarie che anche tu citi? (che almeno andiamo sul pratico, se no mi pare di sentire “il vento di cambiamento che travolge la vecchia politica”, roba alla mariotto segni per intenderci, pura aria fritta che al confronto diliberto mi pare più serio)
January 21st, 2009 at 16:53
Ecco, appunto: “Parole che dicono qualcosa”. Aspettiamo i fatti.
January 21st, 2009 at 21:35
[…] Continua […]
January 21st, 2009 at 22:28
Le uniche novita’ del personaggio:e’ giovane e di colore..per il resto….nulla
January 22nd, 2009 at 09:18
In Italia starebbe ancora a richiedere la cittadinanza, negli USA e’ diventato Presidente. Ci sta che forse a te non cambia nulla nel tuo quotidiano. Ma negli USA per il semplice fatto che e’ ‘giovane e di colore’ il quotidiano lo sta cambiando. Poi che sia abile e pragmatico politico e ci mancasse altro visto che e’ il Presidente degli USA. Idioti governanti ne abbiamo gia’ abbastanza. Per dire.
January 22nd, 2009 at 09:21
Una volta che comincerà a cambiare davvero ci si renderà conto che ciascuno dei suoi sostenitori aveva in testa un cambiamento diverso; e per un sacco di gente comincerà finalmente l’età adulta.
January 22nd, 2009 at 12:38
Lester, credo anch’io. Quanto all’entusiasmo degli americani, al cambiamento nella loro vita, beh, quello lo posso vedere e capire. Che si entusiasmi la gente qui, mah.
January 22nd, 2009 at 12:38
http://www.economist.com/opinion/displaystory.cfm?story_id=12932260
http://www.nytimes.com/2009/01/22/us/politics/22obama.html?_r=1&ref=us
google lo sapete usare, i giornali li sapete leggere, continuate da soli, ce la potete fare (faccina censurata per non far adirare Goppai)
January 22nd, 2009 at 12:47
Forse è perchè non sono tempi di entusiasmo o forse perchè sappiamo che l’entusiasmo dei tempi passati per certi eventi, è stato mal riposto.