Greetings from Leeds ’09 – L’aria del nord
Arriviamo a Londra in una giornata magnifica, il sole e il cielo terso, le pozze di acqua sulla pista di Heathrow che si increspano per il vento. Il clima inatteso ci accompagna lungo tutto il percorso che il treno fa da King’s Cross allo Yorkshire, guardiamo fuori dai finestrini e non possiamo dire “una volta era tutta campagna” perché lo è ancora, campi verdi come quelli di Wimbledon al primo giorno di torneo, fiumi, cigni, ponti in ferro, fornaci in mattone, dolci colline e tutto l’armamentario bucolico che possiamo rimirare con calma. A destinazione il cielo si inscurisce, inizia la pioggerella fredda e leggera che uno considera come parte integrante della vita di queste zone, poi smette, si apre qualche squarcio di azzurro e nei dieci minuti di cammino che mi portano all’ufficio dove mi aspettano rimane solo l’aria del nord, quella che ti riempie e ti solleva e ti fa passare la stanchezza, quella per cui vale ogni volta la pena di tornare da queste parti.