No sign of yesterday
Si svegliò tardi, come ormai faceva da tempo. Alzandosi diede una veloce occhiata al letto: aveva dormito da solo, si sarebbe detto – ma non ricordava nulla della sera prima. Entrò nel salone, alzò le tapparelle, vide che era una giornata di sole e cielo azzurro. Guardando i riflessi nelle finestre del palazzo di fronte avvertì quel senso di catastrofe incombente che riaffiorava implacabile, ogni giorno un po’ più forte, come se la rottura del ghiaccio sul quale camminava fosse ogni giorno un po’ più vicina. Guardò il telefono, vide un messaggio, lo lesse, lo cancellò. Si preparò il caffè.