Ci vorrebbe un nemico
Steve, amico, spero che sarai d’accordo che avremmo preferito qualche porcata cinematografica in più e un paio di guerre in meno:
(…) Ho la sensazione che i registi siano molto più reattivi da quando è cominciato il secondo mandato di Bush. Credo che ognuno di noi stia cercando di dichiarare la propria indipendenza e di prendere posizione sulle cose in cui crede. Non c’è nessuno che ci rappresenta davvero, per questo adesso rappresentiamo quello che sentiamo e cerchiamo di rispondere agli attacchi”.
Sarebbe a dire che Bush ha fatto bene al cinema?
Spielberg: “Non solo Bush, direi. L’intero movimento neoconservatore”.
Steven Spielberg, durante una tavola rotonda organizzata da Newsweek.
Msnbc, via Dagospia
OT – Con tutto il mio affettato e sovrano disprezzo per il genere, alla fine una tavola rotonda di quel tipo è un reality in sedicesimo. Così, succede che quando Bennet Miller dice “Io piango davanti alle buone azioni. Come alla fine di ‘Schindler’s List’, quando i sopravvissuti gli regalano un anello. Questo è il tipo di cosa che mi prende”, sono lì che dico “Beh, cazzo, Bennet, anch’io. Anch’io! E’ magnifico!” e poi mi vergogno un po’.