Le parole che servono
Cominciavo a disperare di poter trovare un libro con il giusto numero di parole, nè troppo poche (caso raro) nè troppe (caso molto più frequente).
E invece.
La sottile linea scura, di Joe Lansdale, è lungo più o meno trecento pagine. A voler essere cattivi, se ne potrebbero tagliare una ventina, e forse neanche quelle. E davvero, dopo le ultime esperienze (DeLillo, King, Avoledo), questa mi sembra una gran cosa: scrivere quello che serve, scrivere tutto e solo quello che ci vuole, scrivere una storia, scrivere dei personaggi. In fondo, è ciò che si chiede ad un romanziere, no?
PS – Intendiamoci, il libro è un gradino sotto a “Stand By Me” (il genere, grosso modo, è quello). Ma i suoi soldi li vale tutti.
June 4th, 2004 at 16:31
Provi un Foster Wallace, per esempio Infinite Jest. Si legge in un batter d’occhio.
June 4th, 2004 at 16:34
Sa che sto leggendo Foster Wallace proprio adesso? “Una cosa divertente che non farò mai più”. Scrittore con i fiocchi, niente da dire.
June 4th, 2004 at 16:37
Bene, anche perchè fanno 1500 pagine – ottimo se ha fatto il corso di lettura veloce.
June 4th, 2004 at 17:30
Anche “La scopa del sistema”, sempre suo, è un bel libro: un po’ meno lungo, se 1500 pagine le paion tante.
June 5th, 2004 at 11:16
C’e’ anche un po’ di Mystic River. e poi, qui Lansdale esce fuori dal pulp prevedibile e racconta un po’ di se stesso. alla faccia di Ammaniti.
June 6th, 2004 at 21:31
ma lansdale è lansdale, dalla notte del drive in poi; sono contenta di sapere che ha mantenuto ogni sua caratteristica. domani vado, lo compro e faccio pure la tessera a punti feltrinelli per l’occasione. [con dfw mi sono innamorata, è fuori scala]