Per motivi indipendenti dalla mia volontà*, questa notte sono tornato a dormire nella camera nella quale ho albergato fino a dieci anni fa, in casa dei miei genitori.
Una volta spenta la luce, mi sono venute alla mente le molte camere d’albergo usate durante questi anni: belle, brutte, strette, luminose, calde. Eppure tutte rigorosamente neutrali.
La stanza nella quale stavo provando ad addormentarmi, invece, aveva una sua propria vita, percepibile anche al buio. Il ticchettio di un orologio, la particolare rigidità del materasso, l’aria stessa. Ho deciso che, se non posso dormire nel mio letto, preferisco le camere d’albergo.
* Tali motivi, per inciso, portano a imbattersi, nel corridoio di casa, in un sacco da 25 chili di “Malta bastarda”. Pare superfluo sottolineare che si tratta di una presenza inquietante.