Fuori quota
A me va benissimo, sul serio, che un TAR sciolga una giunta perché non rispetta le quote rosa autoimposte dalla stessa amministrazione provinciale: siccome credo poco ai cambiamenti “dal basso”, è bene che questi arrivino “dall’alto”. Però, allora, possiamo darci una tregua con il refrain della meritocrazia?
Repubblica.it
September 25th, 2009 at 21:55
Direbbe Zapatero: “Se vogliono comandare loro, i magistrati del Tar, perchè non si presentano alle elezioni e si fanno votare”? Questi sembrano una versione Meridionale del Pretore Guariniello di Torino, altro preclaro esempio di un tuttologo che come campo d’azione ha il mondo, alla faccia del concetto di giurisdizione, o nel caso del TAR alla faccia dell’aggettivo Amministrativo. Sono contento che in questo caso non abbiano preteso che la giunta, oltre che a sciogliersi, commettesse anche un suicidio collettivo!
September 26th, 2009 at 11:38
Sul criterio della meritocrazia ho anch’io i miei dubbi. Ho vissuto la coda dei programmi di selezione USA per le Università in base alle quote razziali. Ciascun gruppo rappresentativo di una minoranza aveva una quota riservata per le iscrizoni. Ho letto di WASP che venivano scartati con medie superiori al 7,5 e di afro-americani che si iscrivevano con medie poco superiori al 6,5. E sinceramente non mi sono sembrate allora così peregrine le lamentele di un escluso americano-americano. I Latinos e gli Asiatici iscritti avevano medie superiori ai colleghi americani-americani. Anche i loro esclusi avrebbero avuto diritto di lamentarsi.