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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    07/09/2009

    Risarcimenti

    Filed under: — JE6 @ 13:59

    Forse è così che devono andare le cose: gli avvocati, le aule dei tribunali, le querele, i risarcimenti. Forse è davvero così che devono andare le cose, nella vana speranza che un giudice, stabilendo se una persona sia stata offesa oppure no, possa stabilire quel che un paese sull’orlo di una crisi di nervi non è riuscito a decidere in mesi di litigi. Per quel che conta, l’unica cosa certa – per me – è che nessuno mai potrà risarcire Beppino Englaro dell’aver visto morire sua figlia per un tempo lunghissimo e inimmaginabile, e dell’esser stato chiamato assassino per questo.
    Repubblica.it

    05/09/2009

    Tipo Piazza Esedra, per capirci

    Filed under: — JE6 @ 12:42

    Io me lo vedo Sandro Bondi chiedere a un tassista romano di essere portato a Piazza dell’Unità d’ItaliaDotto’, ‘ndo sta ‘sto posto? E così di generazione in generazione, romani di ogni specie (che Dio li protegga e li mantenga in buona salute) contro nipoti e pronipoti di Bondi, e non c’è bisogno di dire chi vincerà tanto è ovvio.
    Repubblica.it

    04/09/2009

    Quel che purtroppo non siamo

    Filed under: — JE6 @ 10:56

    Se fossimo complottisti, o romanzieri, ci racconteremmo questa e mille altre storie, seduti intorno al caminetto, sorseggiando whisky e incitandoci reciprocamente a inventare un nuovo e ancor più affascinante colpo di scena.
    Ma complottisti o romanzieri non siamo, e ci ritroviamo a pensare – a volte vergognandoci di noi stessi – che il più pulito ha la rogna, e chissà se questo non è un po’ quel che ci meritiamo.
    Falso Idillio

    02/09/2009

    Come allo zoo, stando dentro la gabbia

    Filed under: — JE6 @ 11:38

    Io ho questa paura: che quel tentativo strenuo e spesso estenuato di difendere un residuo di forma dei rapporti sociali, nella convinzione che la forma sia anche contenuto, finisca per essere la gabbia nella quale noi-sinceri-democratici-e-garantisti chiudiamo noi stessi, trovandoci ad osservare quelli furbi e quelli che hanno la moquette sullo stomaco, quelli che non-c’è-stato-alcun-processo e quelli che ho-l’informativa-della-polizia là fuori, liberi, fischiettanti, che passeggiano sorridenti e che ogni tanto ci tirano le noccioline. Non mi piace avere questa paura, ma che fatica passarci sopra.