Io non voglio essere migliore di quelli che mi governano. Io voglio aprire il giornale e sentirmi come quando la sera tardi mi metto sul divano e faccio partire West Wing, che guardo Jed Barlet e non vedo pochezze da pianerottolo ma grandezza e sofferenza e responsabilità e cervello e cuore, persino quando il senatore dell’Iowa o del South Dakota si mette di traverso impedendo qualche riforma epocale, perché in fondo sta cercando di fare solo e semplicemente il suo dovere, difendere i posti di lavoro di quello stato, portare investimenti, cose così. Io non voglio essere migliore di quelli che mi governano, voglio essere io quello che “il logo non lo puoi usare perché ce l’abbiamo in comproprietà, gne gne gne”, voglio essere io quello che nottetempo fa cambiare le serrature dellaa sede del partito, voglio essere io quello che “non mi danno retta allora me ne vado”. Io, non loro. E invece.