Le cose sono giusto quel che sono
La donna sorride. Anzi, ride. E’ un riso che non si può interpretare, non sembra timido né vergognoso, di quelli che no, ti prego, in fotografia vengo male; e non sembra nemmeno sfrontato, di quelli che il mondo è ai miei piedi. No, sembra solo il riso pieno di una giovane donna dai capelli neri che cadono sulle spalle, il tailleur con la gonna al ginocchio e i bottoni chiusi e un volto che non puoi più ritrovare, perché il mondo cambia, impercettibilmente ma implacabilmente. Anche quel lago, o quel fiume sulla riva del quale la donna cammina, una riva che pare quasi melmosa, quel lago sta lì e potrebbe essere ovunque, non dice nulla se non se stesso, non parla, non racconta: si basta. Perché la donna rimane ferma lì, appesa con una molletta a uno specchio? Perché è bella, indistruttibilmente bella, e ti guarda, e non ti chiede di essere guardata: semplicemente, non riesci a fare a meno di farlo, di fissare il perimetro del volto, della bocca dischiusa, della figura forte. Cerchi un significato, ma questo non deve esserci per forza. A volte le cose sono giusto quel che sono, e così le persone, senza niente da scoprire perché è tutto evidente, lucido, netto. La donna sorride. Anzi, ride.
Cerreto d’Esi, una vigilia di Natale
December 29th, 2010 at 11:03
Commozione al quadrato sir