Us and them
Avevo promesso (in particolare a me stesso) che di primarie non avrei più parlato: c’è un limite a tutto, anche alle fissazioni. Ma c’è una cosa che mi ronza in testa da un po’, oggi dovrebbe essere giornata di riposo e invece sono in un albergo nel sud-est della Slovenia in attesa di incontrare un fornitore, ho mezz’ora di tempo, insomma ci siamo capiti.
Ho sentito Matteo Renzi dire un sacco di fesserie, e ancora di più ne ho sentite dire dai suoi sostenitori/seguaci. Sarebbe meglio dire che ho sentito il suono del vuoto ben confezionato, in effetti. Ma una cosa giusta l’ha detta, e l’ha detta spesso. Una cosa che Bersani gli ha rimproverato sempre, avendo tanta ragione quanto torto. Renzi ha detto spesso “noi” e “loro”, e questo modo di dire non piace perché è il segno del sentirsi diversi (e migliori, ovviamente), del non sentirsi parte dello stesso gruppo, del mettere barriere ed ostacoli, del rifiutare l’idea del “siamo tutti una grande squadra, collaboriamo, vogliamoci bene”. Beh, il fatto è che secondo me con quel “noi” e “loro” Renzi diceva invece la verità: dal suo punto di vista, ma pure dal mio, di uno che su mille cose la pensa in modo radicalmente opposto. In queste settimane lo abbiamo toccato con mano, questo “noi” e “loro”: un diverso modo di essere, di fare, di vedere le cose, di pensare alla realtà e di progettare il futuro. Se non fosse stato così non ci sarebbe stata gara, non ci sarebbe stato bisogno di farla. Noi e loro, in tutti i sensi: politici, ma pure umani. Non ho problemi a dire che queste primarie per certi aspetti sono state consolatorie, perché hanno confermato tutti i miei (pre)giudizi nei confronti di un discreto numero di persone e di categorie di persone. Detto questo, what’s next? Come si va avanti? Si può andare avanti insieme? Non lo so. La vita è piena di coppie fatte da persone che non potresti considerare più diverse l’una dall’altra e che pure restano insieme magari non per tutta la vita ma abbastanza a lungo da farti pensare a cosa diavolo le teneva unite (e al tempo stesso la vita è piena di coppie fatte da persone che “oh, son proprio fatti l’uno per l’altra” e poi bum!, uno di qui e una di là): quando si dice che l’amore è cieco forse si parla anche di questo. E’ che io non so bene quanto amo Matteo, e quanto Matteo ama me.