Cinque birilli fa
Dall’altra parte del telefono c’è uno di quei quindici che mi chiama col nomignolo di quando andavamo alle medie. Volevo dirti che è morto il Giulio, mi fa, visto che in quel bar ci hai passato anni ho pensato di avvisarti. Lo ringrazio, lo saluto, torno sul divano. Il bar di cui parla il mio amico non esiste più, ha chiuso una vita e alcuni morti fa. Per me rimangono le immagini che ogni volta che entro in quei locali mi tornano davanti agli occhi, a sinistra il tavolo delle boccette, a destra i due dei cinque birilli, più vicino quello dei principianti e più in fondo quello dei bravi e dei vecchi, e qualche storia raccolta in un pdf senza pretese, che chi vuole – se non l’ha fatto otto anni fa – trova . Il Giulio era il padre del Marco, il primo che si mise dietro il bancone per poi lasciare al figlio il compito di portare avanti la baracca. Per i bastardi casi della vita, il Marco è morto prima di suo padre, e sì, a rileggere queste poche righe ci sarebbe solo da far scongiuri, da pensare che quel posto magari stava sotto una cattiva stella, chissà. Ma tant’è, e oggi qui li si ricorda, il Giulio e il Marco, mentre ci portano una birra al tavolo dei principianti.