Gruesse aus Mainz – 3. Melting pot
Ora, il melting pot uno se lo aspetta – chesso’ – a New York. Invece arriva a Mainz, la Magonza di Giovannino Gutemberg, con la sua Altstadt pedonale, l’acciottolato, le piste ciclabili, le case del Sei e del Settecento, le chiatte silenziose sul Reno, le luci basse che lasciano sfavillare il Duomo, ed è tutta una teoria di chinese bistro, pizzeria pepè, doner kebap, bistrorante l’angolo [1]. Tassisti italiani, turchi, magrebini. Viene quasi voglia di incontrare uno skinhead.
[1] Ve la ricordate l’immortale rubrica di Cuore, “Botteghe oscure”? Ecco. Cristosanto, ci facciamo sempre riconoscere.