Greetings from Beograd – Templi, segni
Nell’arco di una mezz’ora passo dalla moschea di Bajrakli alla cattedrale di san Michele arcangelo. Se si potesse guardare la città dall’alto, si vedrebbe il fiume di persone che fa lo struscio in Knez Mihailova con un cono gelato in mano, e due isole di silenzio, una a destra e l’altra a sinistra, e queste isole sarebbero i due templi. In uno, la chiesa ortodossa, entro; nell’altra mi fermo sulla soglia. Entrambe sono piccole, entrambe hanno i tappeti per terra, entrambe hanno quattro persone al loro interno. In entrambe c’è quella cosa che non abbiamo altri termini per definirla che non sia pace, e sicuramente non è la parola giusta. Entrambe sembrano dire vieni, non avere timore, non pensare alle guerre che abbiamo fatto. Quando esco dalle chiese faccio il segno della croce, fa parte della mia cultura, della mia tradizione; quando mi allontano da Bajrakli e da san Michele arcangelo vorrei fare la stessa cosa, un segno, come di saluto, come di rispetto. Però il mio segno non è il loro, mi chiedo se non sia una cosa stupida, se Dio non c’è è una cosa stupida di sicuro, se Dio c’è preferisco credere che non si formalizzi più di tanto, in fondo se saluti un amico mica ti metti a fare tante differenze tra una stretta di mano e una pacca sulla spalla, allora esco e tocco il legno della porta, se Dio c’è spero che gli basti.
July 14th, 2012 at 00:29
Ma certo!
Dio regna dentro di boi tutte le volte che lo pensiamo e lo ritroviamo intorno a noi quando ci distraiamo.
Infatti si può anche non manifestare il proprio saluto con gesti…e ritrovandoti felice di pensarlo e di esser passato così per dire a casa sua…ossia la struttura umanizzata della casa di Dio che in realtä è l’intorno…piovoso o ventoso…brullo, rigoglioso, paesaggio ricco e fastoso o seplice ….