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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    17/04/2004

    Il Marco

    Filed under: — JE6 @ 14:38

    Il Marco è l’uomo dietro al bancone. E’ quello che conosce tutti, che sa a chi servire il bianchino spruzzato e chi passare un Averna, che sa quando ti manca un solo bicchiere per ciuccarti definitivamente ma poi non sa dirti di no ed il bicchiere te lo fa bere lo stesso, che ti prepara la focaccia con il cacciatorino e non la fa bruciare, che non pulisce i cessi da almeno sei anni, che sui bicchieri lascia i segni del rossetto e nessuno capisce come cazzo è possibile se da queste parti non è mai entrata una donna fin dal primo giorno di apertura; è quello che, da quando ha sostituito il padre nella gestione del bar, ha messo su diciotto chili, che le patatine solo San Carlo, che ti tiene la stecca da conto nel retrobottega, che fa finta di non vedere che al tavolo d’angolo stanno girando milioni, è quello che ogni anno, un po’ per scelta e un po’ per obbligo, va in pellegrinaggio a Superga per rendere omaggio al Grande Torino.
    Il Marco è quello che se non ci fosse ce ne sarebbe un altro e per noi del biliardo non cambierebbe nulla, ma intanto lui c’è, ti segna altre due ore e tre birre sul conto, e insomma, il suo bar fa schifo ma a ben pensarci è tanto suo quanto nostro, e allora chissenefrega e Marco mi porti una rossa, una rossa gesucristo, ci siamo capiti?

    3 Responses to “Il Marco”

    1. sphera Says:

      Sembra di essere lì.
      E, ancora di più, fa venir voglia di esssere lì.

    2. Effe Says:

      Sia chiaro, Marco è un fratello. Grande Torino e solo patatine San Carlo e tutto il resto. Ah: quelle rosse, ecco, ne faccia due

    3. L’uomo che stava dietro il bancone | marketing Says:

      […] Poco più di tre anni fa, ogni tanto scrivevo una quindicina di righe ambientate nel microcosmo di una sala biliardo. Con una sola eccezione, tutti i personaggi erano veri, uomini in carne e ossa che passavano un pezzo più o meno lungo di vita nel tentativo spesso vano di sdraiare cinque piccoli birilli. Due giorni fa se ne è andato uno, di quei personaggi; anzi, di quelle persone: perchè il Marco non era inventato, era vero e grande e grosso, e io adesso posso solo sperare che gli sia lieve la terra. […]

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