Tieni la posizione
Magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che, negli ultimi tempi, si stia assistendo ad una certa cristallizzazione dei ruoli di parecchi blog.
Il blog della poesia, il blog della riflessione alta sopra i massimi sistemi della comunicazione, il blog della politica estera, il blog dell’osservazione malinconica, il blog stasera si recita a soggetto, il blog dell’informazione tecnologica e così via.
Niente di male, secondo me. Lo strumento è forse entrato nella maturità della sua prima fase di sviluppo (una specie di bambino di nove anni), ci sono parecchi blogger che hanno sulle spalle molti mesi, quando non anni, di scrittura costante, quasi quotidiana. Le persone tendono a trovare la loro strada, prendono casa, si danno forma. Ed i viandanti sanno dove trovare ciò che a loro interessa, almeno in un dato e specifico momento. Questo spiega il fiorire di commenti su certi blog ed il rinsecchirsi su altri, la creazione di famiglie e gruppi: si potrebbe tirar fuori un po’ di teorie di marketing, al riguardo. Ma basta un po’ di spirito di osservazione e di comune buon senso, per capire.
April 22nd, 2004 at 10:52
ma, secondo lei, si stava meglio quando si stava peggio?
April 22nd, 2004 at 11:00
E’ un male tutto ciò?
April 22nd, 2004 at 11:10
io non ho ancora trovato un ruolo, e infatti non mi legge nessuno se non gli amici. i post sono abbastanza schizofrenici e rispondono bene al sottotitolo: scrivo ciò che mi viene in mente sul momento. il mio problema maggiore è che quando attacco a scrivere mi devo sforzare per concludere, così scrivo romanzi che respingono il visitatore occasionale. imparerò col tempo.
April 22nd, 2004 at 11:11
E un giorno, inopinatamente, il serissimo blog di politica estera pubblicherà un bollente post di sesso hard.
E la maggior parte dei lettori non si accorgerà che c’è qualcosa di diverso.
April 22nd, 2004 at 11:40
Francamente non capisco cosa tu voglia dire.
April 22nd, 2004 at 12:19
ho comincato a provare la stessa cosa circa dopo il primo anno di blog, quando cominciava a crearsi una comunità di blog musicali. per esempio, mi sono accorto che smettevo di dire la mia su quel che trovavo su Leonardo, oppure ho smesso di parlare di libri (ne leggo anche molti meno). credo sia uno degli sviluppi naturali. in parte dipende anche dal fatto (o almeno per me è stato così) che quando si era in pochi non era così chiaro se per cominciare era necessario avere una specie di “linea editoriale”. io non c’avevo mai pensato. alcuni hanno trovato la loro voce anche confrontadosi con gli altri che man mano conosceva.
April 22nd, 2004 at 13:00
Curiose coincidenze: stavo proprio pensando di cambiare ancora (e per l’ennesima volta) “il senso del Frog”. Si vede che non faccio statistica, allora. Forse. 😉
April 22nd, 2004 at 15:22
Sì, me ne sono accorta; io ce l’ho dal maggio scorso, quindi da un anno, ma scrivo solo una volta la settimana, è la mia taglia giusta. Preferisco le cose piccole, alla mia portata, e portali piccoli ma con una piattaforma non troppo complessa perchè io di html so circa niente tranne bold, italic e underlined. Adesso ne ho costruito un altro, a proposito di settori e specializzazioni: là ci metto tutto-quel-che-piace-a-me nel senso di testi di canzoni, poesie, limericks, brani in prosa presi da vecchi lunari. Una specie di armadio, insomma.
April 22nd, 2004 at 18:51
Io negli armadi ci metto solo gli scheletri.