Cocktail
Quando il dolore si fece più forte decise di spegnere la luce, senza nessun motivo. Si sdraiò sul divano e cercò di calmarsi, senza riuscirci. Si ascoltò, e tutto quello che sentì fu paura e stanchezza e frustrazione e incertezza. Si rese conto che la partita era finita senza che lui se ne fosse accorto, prese il telecomando con la sola mano che in quei momenti riusciva a usare senza sentire il solito cocktail di fitte e colpi e battiti e formicolii e cercò il canale delle news sportive ma non trovò il risultato che cercava. Si alzò, si accese una sigaretta, si mise alla finestra. Otto piani sotto il mezzo della pulizia stradale rallentò proprio davanti all’ingresso del palazzo, mentre un trans saliva in macchina per tornarsene a casa.