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“… in sintesi, al 50 per cento più povero dei contribuenti va il 12,5 per cento dello sgravio mentre il 16,5 per cento dei contribuenti più ricchi gode del 60 per cento del totale”.
L’articolo è lunghino, e la materia obbliga all’uso di qualche tecnicismo. Ma, con un po’ di impegno, si capisce. Eccome, se si capisce.
LaVoce.info
(il titolo non è mio: il merito è tutto di Massimo Morelli)
December 1st, 2004 at 19:22
Sir, perdoni l’OT, e non è che non apprezzi sia la sua segnalazja che il calembour di MoMo, ma mi premeva portare alla sua attenzione due nuovi (per me) blog meritevoli (e per contenuti e per collocazione geografica) dell’inserimento nel nostro piccolo BlogRing FortzaParis. Entrambi splinderiani, si tratta di Birimbai ( http://bardofulas.splinder.com/ ) e EvaCarriego ( http://braiandinazareth.splinder.com/ ) , il primo di recente apertura ma la seconda in linea già da Dicembre 2003, un vero peccato non averla incontrata prima (ma si può sempre recuperare il tempo perduto leggendone gli archivi, penso le piaceranno sia i racconti che le atmosfere e soprattutto l’uso attento della limba e del linguaggio)
December 2nd, 2004 at 09:17
Ci poteva stare anche un accenno a un “e noi che stiamo nel mezzo” di Peanutsiana memoria.
😉
December 2nd, 2004 at 11:20
io mi sento sempre dalla parte dei decimali
December 2nd, 2004 at 14:35
Ho visto di corsa l’articolo ma non l’ho ancora letto.
La frase citata, per uno che non ha letto tutto il pezzo, puo’ essere equivoca e a mio avviso non puntualizza il problema, perche’ potrebbe essere un modo di dire che i piu’ ricchi risparmiano in assoluto piu’ dei piu’ poveri.
Questo e’ in larga misura ovvio, perche’ in una riduzione generalizzata delle tassa chi risparmia di piu’ *in assoluto* e’ quasi sempre chi guadagnava di piu’ e quindi pagava di piu’ in assoluto.
Ora che ho visto una tabella dell’articolo, mi sembra che le ragioni di critica siano nel fatto che i piu’ ricchi risparmiano di piu’ non solo *in assoluto* ma anche *in relativo*, e quello mi sembra decisamente troppo.
December 3rd, 2004 at 07:57
Marco, infatti quello è il problema. La tassazione dei redditi avviene in modo proporzionale e progressivo; questa riforma cambia i caratteri della proporzionalità e della progressività: a favore di chi, l’hai già scritto tu.
December 3rd, 2004 at 09:24
Riforma regressiva, in almeno due sensi.