Le domande scomode
Alessandro Gilioli ha fatto da moderatore di un dibattito alla Festa dell’Unità del PD di Roma (sì, quello della Marilyn de noantri), che riuniva quattro soggetti del partito stesso da lui definiti “abbastanza eterodossi”. Siccome ognuno ha le sue monomaniacalità, con il rigore e l’inflessibilità che lo contraddistinguono ha chiesto prima ai quattro e poi al centinaio abbondante di persone presenti se D’Alema e Veltroni sono oggi “una risorsa o un peso per il PD”. Udite udite, sia i quattro eterodossi sia coloro che erano andati ad ascoltarli hanno tutti detto a gran voce “un peso, ma che domande”. Il nostro coraggioso intervistatore ha allora sorriso a trentadue denti, unicamente dispiaciuto del fatto che i due dinosauri non fossero lì “davanti a tutte quelle mani di elettori e militanti del loro partito che si alzavano per mandarli in pensione”; bontà sua ci tiene a precisare che il campione non va considerato statisticamente affidabile e che forse, ma forse eh, gli eterodossi vanno ad ascoltare gli eterodossi. Ciò nonostante, vogliamo forse rinunciare a un post con annessa documentazione fotografica? No, e infatti. Ora, è chiaro che questa non è che la prima tappa della nuova carriera di ardito sfrucugliatore di audience ostili, e che noi possiamo sederci tranquilli in attesa delle prossime esibizioni di capacità di fare domande scomode in luoghi altrettanto perigliosi: alla riunione del Napoli Club di Mergellina Gilioli chiederà agli ultrà quanto sta loro simpatico Adriano Galliani, all’assemblea dei delegati Fiom porrà la spinosa questione “ma secondo voi Marchionne è un bravo manager oppure il padrone delle ferriere”, e così via in un crescendo di ardimento, che raggiungerà il suo apice quando arringherà gli avventori del bar dell’Esselunga di via De Marchi chiedendo loro “liscia, gassata o Ferrarelle?”.
July 1st, 2011 at 10:38
e finalmente! vediamo se il prode gilioli ha la compiacenza di risponderti.