Udvozlet Budapestrol – 5. Consigli (?) per gli acquisti
Speravo che l’ungherese fosse una lingua più malleabile rispetto ai frullati di consonanti che vengono parlati a Varsavia o a Praga. Invece, mi rendo conto che ha ragione Chico Buarque, secondo il quale il magiaro è l’unico idioma al quale il diavolo porta rispetto. Questa sera guardavo un manifesto di T-Mobile, cercando di intuire quale magnifica offerta venisse proposta agli abitanti di Buda e di Pest: ma di fronte a “Duplazza meg forgalmat!” [1] ho alzato bandiera bianca, e ho continuato a brasarmi la papille gustative con il gulash.
[1] Per fortuna, la tastiera italiana mi impedisce di riprodurre la strabiliante serie di accenti, umlaut e apostrofi che condisce l’ungherese scritto: hanno persino un doppio accento, e immagino che quegli urletti che ogni tanto si sentono ne siano la fedele espressione sonora.