E’ la terza volta in quattro anni che veniamo da queste parti. Di solito trovavamo un metro di neve ai bordi della strada, e il lago tanto ghiacciato da permettere il parcheggio delle macchine quando i turisti diventavano troppi per le piazzole asfaltate.
Quest’anno, invece, c’è giusto una spruzzata di neve, la lastra di ghiaccio è sottile e in alcune parti del lago le papere nuotano liberamente. Ognuno – danesi, tedeschi, inglesi, italiani, olandesi – ha aneddoti da raccontare sul global warming, ognuno parla della fine del mondo prossima ventura, ognuno scuote pensosamente la testa ricordando quando gli inverni erano inverni e le estati erano estati e c’erano ancora le mezze stagioni; tutto il mondo è paese, si dice.